Si tratta solo di un’ipotesi, ma le indagini sulla strana morte di Lorys Bellapianta proseguono: un nome scritto sul registro degli indagati
Aveva solo 20 anni e si trovava a Torre Santa Sabina, in provincia di Brindisi, per trascorrere le proprie vacanze. Lorys Bellapianta, originario di Busto Arsizio, è però tragicamente morto nella notte tra l’11 e il 12 agosto in un incidente che è ancora tutto da chiarire. Qualcosa si sta muovendo: c’è un indagato.
L’incidente è avvenuto in via Basento, sul lungomare di Torre Santa Sabina, una località nota del Salento e molto frequentata in questi caldi mesi estivi. La dinamica è al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni: ciò che si ipotizza, però, è che Lorys fosse seduto sui sedili posteriori dell’auto e che, improvvisamente, sia stato sbalzato fuori dalla portiera, finendo rovinosamente sull’asfalto. Oggi la prima novità: un nome è stato scritto nel registro degli indagati.
Leggi anche – Bambino in ospedale perché non riesce a camminare, i lividi parlano chiaro: arrestati mamma e compagno
Leggi anche – Consolato di Milano: allontanato perché senza appuntamento, 22enne reagisce a bottigliate. Arrestato
Subito dopo l’incidente, gli amici di Lorys che erano in auto con lui hanno chiamato la Polizia e i soccorsi ma, all’arrivo del 118, per il giovane di Busto Arsizio non c’era già più niente da fare. Immediato quindi il sequestro dell’auto, così come l’ascolto delle testimonianze dei ragazzi che erano in auto con Lorys, secondo i quali nessun altro mezzo è stato coinvolto nell’incidente. Giunto sul luogo del fattaccio, il medico legale ha subito effettuato una prima ispezione sul corpo del 20enne e, nelle scorse ore, sulla salma è stata disposta l’autopsia.
Sulla Opel Corsa, quella drammatica notte, c’erano diverse persone oltre a Lorys e, fin da subito, la dinamica dell’incidente è apparsa anomala ai militari. Il mezzo, infatti, non ha urtato né un altro veicolo né un palo o una casa, il conducente non ha perso il controllo del mezzo e sembra che il veicolo non abbia avuto alcun malfunzionamento.
Al momento, sul registro degli indagati è stato scritto un nome. Si tratta di un 19enne presente sull’auto al momento dell’incidente e della morte di Lorys e, più specificatamente, si tratta del ragazzo che stava guidando la Opel Corsa. Difeso dall’avvocato Francesco Sozzi, è comprensibilmente provato dalla tragedia. Un’ipotesi al vaglio degli inquirenti è infatti quella del gioco finito male ma, al momento, si tratta solo di supposizioni, poiché le indagini sono in una fase molto delicata. A occuparsi del caso è il sostituto procuratore Francesco Carluccio.