Tra Milano e Brescia due blitz delle forze dell’ordine hanno portato all’arresto di tre persone e ad altri sette indagati: sullo sfondo un mondo fatto di chat illegali e violenza.
Due diverse operazioni a tutela dei minori sono scattate all’alba di questa mattina in Lombardia, tra Milano e Brescia. Tre gli arresti effettuati di cui due per detenzione di materiale pedopornografico, e uno per adescamento di minorenni e violenza sessuale.
Partiamo da Milano dove il Centro operativo per la Sicurezza cibernetica ha approfondito una precedente attività di indagine di Sondrio che aveva già portato, a gennaio, all’arresto di un ex docente di scuola superiore. Due uomini di 46 e 77 anni sono stati colti in flagranza e arrestati mentre altri sette indagati residenti a Firenze, Genova, Napoli, Torino, Prato, Salerno e Terni sono stati oggetto di perquisizione.
Contestualmente i poliziotti hanno ispezionato numerosi dispositivi elettronici rinvenendo video e foto illecite ritraenti minori anche in tenera età. Analizzate anche tracce di navigazioni web rivelatrici di una reiterata ricerca di materiale pedopornografico. Non è escluso un coinvolgimento della polizia postale per approfondire ulteriormente i contatti e le ricerche della rete attiva dal nord al sud dell’Italia.
A Chiari, invece, non lontano da Brescia, i carabinieri hanno eseguito una misura cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura. È stato posto agli arresti domiciliari un 28enne ritenuto responsabile di gravi reati a sfondo sessuale. Stando a quanto emerso dalle indagini dei militari, l’uomo avrebbe adescato online adolescenti sfruttando falsi profili social. Fingendosi una coetanea delle vittime, inviava messaggi e fotografie di giovani ragazze per carpirne la fiducia e ottenere da loro materiale sessualmente esplicito.
L’inchiesta è partita dalla segnalazione di un genitore che, allarmato dal figlio, ha denunciato un contatto sospetto da parte di una sedicente ragazza che chiedeva immagini intime. Almeno 16 minori sarebbero stati contattati con modalità analoghe, ma si sospetta che il giro sia molto più ampio e gli inquirenti hanno invitato chiunque abbia ricevuto messaggi sospetti o ritenga di essere stato contattato in modo simile a rivolgersi alle forze dell’ordine.
Nello specifico, il 28enne arrestato è un allenatore di basket giovanile, ora in una squadra senior, della provincia di Brescia. L’uomo avrebbe approfittato del proprio ruolo, contattando ragazzi sia della squadra giovanile che allenava sia avversari incontrati durante le partite. Le vittime, di età compresa tra i 13 e i 16 anni, provengono da diverse province, tra cui Brescia, Bergamo, Milano, Napoli e Chieti.
I militari hanno analizzato le chat, dalle quali è emerso che l’allenatore chiedeva l’età dei ragazzi prima di iniziare le conversazioni. Agli atti dell’inchiesta anche un video girato di nascosto all’interno dei bagni dello spogliatoio, a conferma dello sfruttamento della sua posizione di fiducia.