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Economia

Buoni pasto: risparmi veramente solo con questa dicitura

Attenzione, non tutti i buoni pasto sono fonte di risparmio, bisogna avere questi qua nello specifico.

Tra le tante mosse che agevolano le famiglie in tempo di crisi, c’è senza ombra di dubbio l’utilizzo e l’ottimizzazione dei buoni pasto quando si fanno acquisti per il fabbisogno del nucleo. La penuria economica è un problema quotidiano che non riguarda solo i ceti medio-bassi, ma l’inflazione e il caro vita, stanno mettendo moltissimi a dura prova. Ecco a chi sono destinati ad averli e con quali caratteristiche, indicazioni pratiche.

Buoni pasto: risparmi veramente solo con questa dicitura- (fonte Pexels @nicolemichalou)- CityrumorsMilano.it

Secondo quanto appurato si conferma che dal 2025 i buoni pasto elettronici sono esenti da tassazione fino a 8 euro per buono. Una condizione davvero vantaggiosa, ma ciò è maggiorata solo se nello stesso strumento di agevolazione economica e ammortizzazione sociale, è riportata la seguente dicitura.

Bisogna farvi attenzione, perché da quello che è emerso è che molti datori di lavoro, che emettono questi buoni, utilizzano delle carte che fiscalmente sono considerate equivalenti ai buoni cartacei, ma che non rispettando i parametri in questione, rischiano di far perdere ai dipendenti una maggiore esenzione fiscale.

Ecco quali sono i buoni pasto che fanno risparmiare, indicazioni

Confermato che il 2025 sia l’anno in cui ottenere buoni pasto è la svolta, bisogna capire come fare correttamente per evitare l’errore pocanzi accennato. Questo perché i buoni pasto cartacei rimangono esenti fino a 4 euro! Quindi, la maggiorazione a cui in realtà molti hanno diritto, è quasi certamente perduta. Ecco perché bisogna conoscere questi dettagli e non cadere in errore.

Ecco quali sono i buoni pasto che fanno risparmiare, indicazioni- (Fonte Pexels @karolag)- CityrumorsMilano.it

Ecco come bisogna comportarsi per evitare di perdere tanti soldi. Rimpinguare il portafoglio del risparmio non è più un optional oggigiorno, ma una condizione imprescindibile a cui molte famiglie devono fare riferimento. Lasciarsi consigliare da esperti del settore potrebbe essere importante al fine di non compire gesti errati.

La dicitura specifica è “elettronico dematerializzato” e per verificare se è effettivamente presente, bisogna seguire un iter ben preciso. Si tratta di chiedere all’ufficio HR o al gestore dei buoni pasto stesso, se c’è questa indicazione o se si tratta di una carta elettronica dematerializzata riconosciuta fiscalmente.

Sembrano simili, ma sono due condizioni differenti! Nello specifico, i buoni elettronici dematerializzati sono caricati su card simili a carte di credito o si App dedicate a questo. Il sistema di convalida si consolida mediante POS o scanner, riportando la dicitura “elettronico dematerializzato” per confermare l’esenzione aumentata.

Infine, se si è pagata una tassazione maggiore nei primi mesi del 2025 per i buoni pasto usati in forma elettronica, ma non ancora dematerializzata, potrebbe essere vantaggioso recuperare retroattivamente la differenza, richiedendo il ricalcolo o la restituzione delle maggiori tasse saldate.

Fabiana Donato

Redattrice classe '96 nata sotto il segno dei pesci, ma con la grinta di un ariete che passa le giornate tra la kick boxing e la scrittura. Amante di film, anime, libri e manga, ed interessata a tutti ciò che anima il mondo. Laureata in scienze politiche e storia, insegnante a tempo perso, con l'obiettivo di pubblicare le sue storie.