Attenzione, non tutti i buoni pasto sono fonte di risparmio, bisogna avere questi qua nello specifico.
Tra le tante mosse che agevolano le famiglie in tempo di crisi, c’è senza ombra di dubbio l’utilizzo e l’ottimizzazione dei buoni pasto quando si fanno acquisti per il fabbisogno del nucleo. La penuria economica è un problema quotidiano che non riguarda solo i ceti medio-bassi, ma l’inflazione e il caro vita, stanno mettendo moltissimi a dura prova. Ecco a chi sono destinati ad averli e con quali caratteristiche, indicazioni pratiche.
Secondo quanto appurato si conferma che dal 2025 i buoni pasto elettronici sono esenti da tassazione fino a 8 euro per buono. Una condizione davvero vantaggiosa, ma ciò è maggiorata solo se nello stesso strumento di agevolazione economica e ammortizzazione sociale, è riportata la seguente dicitura.
Bisogna farvi attenzione, perché da quello che è emerso è che molti datori di lavoro, che emettono questi buoni, utilizzano delle carte che fiscalmente sono considerate equivalenti ai buoni cartacei, ma che non rispettando i parametri in questione, rischiano di far perdere ai dipendenti una maggiore esenzione fiscale.
Confermato che il 2025 sia l’anno in cui ottenere buoni pasto è la svolta, bisogna capire come fare correttamente per evitare l’errore pocanzi accennato. Questo perché i buoni pasto cartacei rimangono esenti fino a 4 euro! Quindi, la maggiorazione a cui in realtà molti hanno diritto, è quasi certamente perduta. Ecco perché bisogna conoscere questi dettagli e non cadere in errore.
Ecco come bisogna comportarsi per evitare di perdere tanti soldi. Rimpinguare il portafoglio del risparmio non è più un optional oggigiorno, ma una condizione imprescindibile a cui molte famiglie devono fare riferimento. Lasciarsi consigliare da esperti del settore potrebbe essere importante al fine di non compire gesti errati.
La dicitura specifica è “elettronico dematerializzato” e per verificare se è effettivamente presente, bisogna seguire un iter ben preciso. Si tratta di chiedere all’ufficio HR o al gestore dei buoni pasto stesso, se c’è questa indicazione o se si tratta di una carta elettronica dematerializzata riconosciuta fiscalmente.
Sembrano simili, ma sono due condizioni differenti! Nello specifico, i buoni elettronici dematerializzati sono caricati su card simili a carte di credito o si App dedicate a questo. Il sistema di convalida si consolida mediante POS o scanner, riportando la dicitura “elettronico dematerializzato” per confermare l’esenzione aumentata.
Infine, se si è pagata una tassazione maggiore nei primi mesi del 2025 per i buoni pasto usati in forma elettronica, ma non ancora dematerializzata, potrebbe essere vantaggioso recuperare retroattivamente la differenza, richiedendo il ricalcolo o la restituzione delle maggiori tasse saldate.