I figli della vittima 61enne denunciano a gran voce Asst Bergamo Ovest. Ecco il parere dell’ospedale di Milano
Si chiamava Stella Alaimo Franco, aveva 61 anni ed è morta il 30 marzo a causa di un tumore ai polmoni metastatizzato che non le ha lasciato scampo. A dicembre 2023, però, a causa dei forti dolori a una gamba si era recata presso il pronto soccorso di Treviglio, città dove abitava: ecco cosa le avevano detto.
Oggi i figli della donna non si danno pace e sono pronti a qualsiasi cosa pur di far luce sulla morte della loro cara mamma e, soprattutto, sulle eventuali mancanze di chi avrebbe potuto salvarla. L’ipotesi, infatti, è che chi l’ha visitata e poi dimessa in quel dicembre 2023 presso l’ospedale di Treviglio abbia mancato di notare qualcosa che, se invece fosse stato visto e curato, forse non l’avrebbe strappata dall’affetto dei suoi cari solo tre mesi dopo.
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Da quella corsa al pronto soccorso, Stella Alaimo Franco ne era uscita con una dimissione veloce ed una diagnosi di lombalgia, senza alcun giorno di prognosi. Dopo solo 100 giorni, però, il tumore ai polmoni metastatizzato se l’è portata via a soli 61 anni, lasciando i figli nel dolore e nella rabbia. Sotto accusa, al momento, i tre medici dell’Ospedale di Treviglio e l’Asst Bergamo Ovest: i figli Monica e Andrea hanno infatti sporto denuncia per omicidio colposo.
I figli di Stella Alaimo Franco, inoltre, hanno aggiunto che, durante una delle visite all’Istituto dei Tumori di Milano, a sua mamma avevano detto che un tumore come quello che aveva lei, se diagnosticato per tempo, sarebbe stato del tutto curabile. “Ci hanno detto che se fosse stata fatta in tempo la diagnosi esatta, anche solo qualche settimana prima di quanto poi effettivamente accaduto, le cose sarebbero potute andare diversamente” hanno detto i figli della donna al Corriere della Sera.
Ciò che si chiedono è quindi il motivo di quei mancati approfondimenti medici. Oggi Monica e Andrea si augurano di riuscire ad andare a fondo di questa vicenda, anche solo per fare in modo che non capiti più a nessuno.