Eâ finita con lâarresto dei truffatori dopo che questi avevano derubato di 15mila euro un anziano residente nel Varesotto. Il raggiro messo in atto usando la tecnica del âfinto carabiniereâ
La vittima è caduta nella rete dei truffatori nel dicembre scorso quando i presunti autori del raggiro, tre uomini residenti nel quartiere Ponticelli a Napoli, avevano inscenato lâennesima truffa adottando la tecnica del âfinto carabiniereâ.
Lâuomo, un anziano di 93 anni, si è visto cosĂŹ sottrarre dai malviventi ben 15 mila euro. Lâepisodio è avvenuto a Besnate, in provincia di Varese. A distanza di cinque mesi dal fatto, dopo accurate indagini, la banda di truffatori è stata arrestata.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dellâordine, i raggiri messi in atto dalla banda di truffatori napoletani venivano organizzate con la tecnica del âfinto carabiniereâ che consisteva nel fingersi dei carabinieri. CosĂŹ telefonavano alla vittima prescelta, solitamente un pensionato, dichiarando a questo lâimminente arresto di un parente e proponendo, in cambio del rilascio a titolo di cauzione, cifre di denaro e oro.
Una volta agganciata la vittima, i finti militari fornivano le modalitĂ di consegna di quanto pattuito precedentemente. A quel punto a casa della âpredaâ si palesavano al portone i cosiddetti âesattoriâ, ovvero coloro i quali, spacciandosi anche in questo caso per carabinieri o avvocati, si facevano consegnare il bottino.
Lâindagine seguita dalle forze dellâordine ha scoperto, oltre alla frode avvenuta nei confronti del 93enne di Besnate, anche altri due episodi simili messi in atto sempre nel mese di dicembre 2023 accaduti, però, a Gioia Tauro e Lamezia Terme nei confronti di altrettanti ultrasettantenni.
LâattivitĂ investigativa avvenuta con pedinamenti e intercettazioni ambientali ha consentito lâarresto dei tre truffatori, ora finiti tutti in carcere.
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Lo scorso 5 marzo, unâaltra banda di ladri è stata sgomitata nel Nord Italia. I truffatori, quattro italiani di etĂ compresa tra i 30 e i 61 anni sono state arrestate dai carabinieri del comando di Monza Brianza nelle province di Milano e Napoli, in esecuzione di unâordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Monza a seguito di diversi colpi portati a segno sempre usando lo stesso modus operandi, ovvero la frode del finto carabiniere.
Diverse le perquisizioni personali e locali a carico degli indagati eseguite dai militari dellâArma su delega del pm durante le indagini. Le truffe ai danni di persone per lo piĂš fragili sono avvenute non solo nel territorio di Monza Brianza ma anche in altre localitĂ della Lombardia come CantĂš, Voghera e Crema, oltre che in due cittĂ del Piemonte.
Anche in questo caso, le tecnica usata dal gruppo criminale era sempre la stessa e prevedeva un primo contatto telefonico con la vittima dove il truffatore si faceva passare per un carabiniere o avvocato e riferiva al malcapitato di turno di aver ricevuto, da parte di un parente, la richiesta di donarle, per necessitĂ , una somma di denaro. Questa era compresa tra un minimo di 3mila euro a un massimo di 12mila. I soldi servivano per pagare una disavventura capitata al parente come un arresto a seguito di un sinistro stradale o guida senza assicurazione. Una volta avuta la fiducia della vittima, questi veniva raggiunto da un finto legale o un carabiniere in borghese al quale lâuomo doveva consegnare la somma di denaro pattuita.