La titolare della pizzeria Le Vignole nel Lodigiano, Giovanna Pedretti è stata trovata morta sulle sponde del fiume Lambro. La ristoratrice era stata criticata per una recensione in difesa di gay e disabili
La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un’inchiesta, al momento senza ipotesi di reato, dopo il ritrovamento del cadavere di Giovanna Pedretti, la 59enne titolare della pizzeria Le Vignole di Sant’Angelo Lodigiano la cui risposta a una recensione lasciata da un cliente su Tripadvisor era diventata virale sul web.
L’utente nella sua recensione si lamentava della presenza di gay e di un disabile nel ristorante e la 59enne aveva risposto alla critica con gentile fermezza. Ma qualcosa sembra essere andato storto poiché la donna è stata trovata cadavere sulla sponda del fiume Lambro.
Le ipotesi sulla morte
Secondo gli investigatori che indagano sul caso sospettano che Giovanna Pedretti possa essersi suicidata dopo le polemiche suscitate dalla recensione sul suo locale che potrebbe essere stata falsificata dagli stessi titolari.
Dopo il ritrovamento del cadavere lungo il fiume Lambro, sul posto oltre ai vigili del fuoco giunti per il recupero della salma, è arrivato anche il pm di turno della Procura di Lodi. Le indagini sono state affidate ai carabinieri. Al momento l’unica ipotesi formulata dagli inquirenti sulla causa di morte della 59enne, secondo i primi elementi, porterebbe ad un gesto estremo della vittima. La ristoratrice non dava notizie di sé da molte ore.
La recensione “fake”
Nei giorni precedenti la morte della 59enne lodigiana, sui social era circolato uno screen diventato in poco tempo virale su una recensione negativa (e non verificata) alla pizzeria di via XX settembre di Sant’Angelo Lodigiano scritta da un cliente che si lamentava perché era stato “messo a mangiare di fianco a dei gay” e anche accanto a “un ragazzo in carrozzina”.
La titolare del locale Le Vignole aveva risposto con garbo e fermezza al cliente di non tornare. La recensione e la risposta sono state pubblicate sulla pagina Facebook del locale. Nella recensione, il cliente aveva ammesso che “la pizza era eccellente e il dolce ottimo” ma si era lamentato dei vicini di tavolo: “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. Non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio”.
La risposta della titolare
A quella recensione Giovanna aveva gentilmente risposto scrivendo: “Egregio cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione. Nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole”.
Poi la risposta della donna continua rimarcando al recensore: “Ci tengo inoltre a sottolineare che non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso un ragazzo in carrozzina… Detto ciò, a fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto… credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base all’orientamento sessuale e men che meno la disabilità. Le chiedo gentilmente di non tornare da noi a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati”.
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I dubbi di Biagiarelli e Lucarelli
Dopo che la notizia sulla recensione negativa è scoppiata sul web arrivando anche sui giornali e tv, i dubbi sulla veridicità della recensione hanno iniziato ad emergere. Il conduttore e chef Lorenzo Biagiarelli insieme alla compagna Selvaggia Lucarelli, sono andati a fondo sulla questione, tanto che Biagiarelli aveva pubblicato nelle sue stories Instagram, la telefonata avuta con la titolare della pizzeria, Giovana Pedretti.
Biagiarelli nel suo post scrive: “Ho contattato la titolare della pizzeria omofoba e abilista, visto che ha dichiarato a una giornalista che la recensione è vera e non si aspettava tutta questa cattiveria…La telefonata è durata sei minuti. le ho chiesto se lo screenshot fosse vero, mi ha detto che è vero, che ha “allagato e messo in evidenza” la sua risposta (quindi modificandolo). Le ho fatto presente che il font era diverso, non era lo stesso di Google…e lei ha risposto che era “andata dai carabinieri per tutelarsi su questa cosa”. Le ho detto che bastava mi mandasse lo screen originale ma lei mi ha detto di averlo cancellato per fare spazio sul cellulare…”.
Proprio da questo, successivamente erano nate le discussioni online mettendo la pizzeria Le Vignole al centro della scena mediatica.
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