Fabrizio Russo, il finto manager con il “vizietto” degli hotel di lusso: ecco come è stato smascherato

Era stato già condannato nel febbraio scorso per un simile fatto, poi il finto manager Fabrizio Russo, è ricaduto nel “vizietto” ma questa volta il truffatore è stato scoperto dal direttore di un Resort di Como

Fabrizio Russo, noto in tutta Italia per la sua destrezze nel soggiornare negli hotel di lusso e non pagare il conto, ora è stato di nuovo denunciato. Il 46enne, truffatore seriale di origini napoletane ma residente a Padova, mercoledì scorso si è presentato alla reception del Padel Resort di via Paoli a Como prendendo una camera per una notte.

fabrizio russo
Fabrizio Russo, il finto manager con il “vizietto” degli hotel di lusso. Riconosciuto grazie al direttore di un Resort di Como (milano.cityrumors.it)

Alla richiesta dei documenti per la registrazione da parte della receptionist, l’uomo ha detto di averli dimenticati, proponendo in alternativa, l’inoltro degli stessi via mail. Ma non finisce qui perché Russo, per apparire più credibile agli occhi della dipendente del Resort ha inoltre comunicato di essere un noto rappresentante di un marchio sportivo e di trovarsi a Como per lavoro. La trappola sembrava aver funzionato per il truffatore fino all’arrivo del direttore dell’albergo che ha riconosciuto il 46enne.

Smascherato da un’intervista televisiva

Apparentemente tutto sembrava filare liscio per il finto manager truffatore che, dopo aver pernottato nel Resort di Como, l’indomani mattina ha chiesto di prolungare la sua permanenza per addirittura altre 3 notti. Un modus operandi usato dal 46enne per evitare di pagare il conto della camera immediatamente.

fabrizio russo
Fabrizio Russo, il finto manager con il “vizietto” degli hotel di lusso. Riconosciuto grazie al direttore di un Resort di Como (milano.cityrumors.it)

Nel frattempo l’uomo inizia a posizionare le valige nell’auto per scappare dall’hotel quando, il direttore del Resort, improvvisamente riconosce Russo. Questo avviene grazie a un’intervista che il truffatore aveva rilasciato a un programma televisivo, nel quale si parlava proprio del suo vizio a pernottare negli alberghi di maggiore prestigio in Italia usufruendo di tutti i comfort possibili per poi non saldare.

Così il direttore del Padel Resort di Como ha prontamente avvisato la polizia, e poco dopo gli agenti della Squadra Mobile si sono presentati sul posto fermando l’uomo che, intanto, era già salito in auto pronto a “levare le tende”. Messo alle strette, il truffatore ha cercato di pagare il conto con un bonifico istantaneo, ma l’operazione gli è stata negata per mancanza di fondi sul conto corrente.

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Denunciato (di nuovo)

Gli agenti della Mobile hanno così portato Russo in Questura dove è stato identificato e scoprendo che le generalità che l’uomo aveva rilasciato all’hotel erano false mentre, la sua vera identità era legata a diverse denunce e segnalazioni provenienti da mezza Italia.
Fabrizio Russo è stato così querelato per sostituzione di persona e insolvenza fraudolenta, inoltre, il truffatore è stato raggiunto da un foglio di via obbligatorio di 3 anni dalla città di Como.

Ma non è il primo che Russo si vede notificare: sono ben 32 quelli emessi dal Questore di Bolzano per altrettanti Comuni. Lo scorso febbraio il giudice di Como aveva condannato Russo a 6 mesi di carcere per lo stesso reato relativo, in tal caso, a 13 giorni di pensione completa non pagata all’hotel Dongo: ben 1.440 euro di debito.

Alcuni mesi fa durante un’intervista, quella per cui il direttore del Resort ha poi identificato Russo, il 46enne si giustificava dicendo di aver commesso qualche “leggerezza”, dichiarandosi pronto a saldare i conti in sospeso. Ma, allo stesso tempo, il truffatore rivelava le tecniche da lui usate negli anni per eludere i controlli e scappare indisturbato senza pagare. Come riporta anche il Giorno, ecco una delle strategie del truffatore: “Mi presento sempre come un professionista che deve pernottare per motivi lavorativi meglio se rappresentante di grosse aziende. A volte veniva fatta una preautorizzazione al pagamento, ma poi erano gli albergatori a dimenticarsi di confermarla, e io nel frattempo andavo via”. 

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