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Cronaca

Emergenza Rozzano, ancora spari in piazza: il sindaco chiede nuove misure di sicurezza

Dopo la terza sparatoria in meno di due settimane il sindaco di Rozzano ribadisce l’emergenza e invoca più controlli, le opposizioni parlano di “zona fuori controllo”.

Tre sparatorie in meno di due settimane. Sta diventando una vera e propria emergenza di ordine pubblico la situazione di Rozzano, preptentemente tornata a essere teatro di violenza armata.

Rozzano, tre aggressioni a colpi di pistola in pochi giorni – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

L’ultimo episodio in piazza Giovanni Foglia, in pieno centro, proprio davanti al Comune, dove due uomini sono stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco: uno è ancora ricoverato in condizioni gravi, l’altro è stato ferito di striscio e non corre pericolo.

Rozzano, sicurezza in crisi

L’episodio ha riacceso con forza il dibattito sul comune alle porte di Milano che nelle ultime settimane sta assumendo i contorni di una vera e propria crisi di sicurezza urbana.

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Secondo quanto ricostruito, l’aggressore – a volto coperto – è arrivato in scooter, forse con un complice, ha sparato, e poi si è dileguato. Le telecamere della zona avrebbero ripreso la scena, su cui ora indagano i carabinieri. I due feriti sono entrambi cittadini nordafricani: uno, trentenne, è stato colpito alla gola e alla spalla; il secondo, poco più giovane, è stato ferito di striscio al volto.

Rozzano, ancora spari in piazza Foglia

“È un fatto gravissimo e inaccettabile. Non possiamo tollerare che la nostra città venga trasformata in un teatro di guerra urbana – ha dichiarato il sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti, poche ore dopo l’agguato – chiediamo un presidio costante e rafforzato del territorio, serve un intervento deciso da parte delle istituzioni”.

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Le indagini, coordinate dalla procura e affidate ai carabinieri della Compagnia di Corsico, puntano a chiarire movente e dinamica. Non si esclude alcuna pista, dall’agguato per regolamento di conti a un episodio collegato alla microcriminalità locale. Fonti investigative riferiscono che “la modalità d’azione è estremamente preoccupante: esecuzione rapida, colpo mirato, fuga su mezzo veloce”.

A colpire è anche il luogo: piazza Foglia è il cuore simbolico e istituzionale della città, una zona frequentata da residenti, lavoratori e studenti.

Tre sparatorie in due settimane: un escalation preoccupante

Il caso della notte di giovedì è solo l’ultimo di una serie. Negli ultimi 15 giorni si sono verificati altri due episodi di violenza armata: il 28 maggio, un uomo è stato colpito alla schiena in via dei Glicini. Il 6 giugno, un 25enne è stato gambizzato in viale Toscana in quello che è stato descritto come un regolamento di conti per motivi personali.

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“Tre sparatorie in due settimane sono un segnale evidente che qualcosa è fuori controllo – ha commentato il consigliere comunale del Partito Democratico Leone Missi, portavoce dell’opposizione in municipio – serve un tavolo permanente sulla sicurezza. Non bastano più misure spot, bisogna affrontare il problema alla radice”.

Il sindaco di Rozzano invoca nuove misure straordinarie

A fronte dell’emergenza il Comune di Rozzano ha chiesto ufficialmente alla Prefettura un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine. Al momento è attiva una zona rossa nel quartiere popolare Aler, istituita il 1 aprile e prorogabile di sei mesi in sei mesi. L’ordinanza consente controlli rafforzati, limitazioni alla mobilità e divieto di stazionamento in alcune aree sensibili.

“Tutto questo non basta se non viene mantenuto con continuità – ha precisato ils indaco Ferretti – il nostro obiettivo non è criminalizzare un quartiere, ma restituire sicurezza ai cittadini”.

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La Prefettura di Milano ha annunciato che valuterà l’estensione delle misure anche ad altre aree, compatibilmente con le risorse disponibili.

Secondo fonti interne alla polizia, si starebbe valutando anche la possibilità di ulteriori presidi mobili e rafforzamento dell’attività investigativa sul territorio.

Rozzano sotto assedio, allarme istituzionale

A preoccupare non è solo la frequenza degli episodi, ma anche il tipo di armi utilizzate e la precisione degli agguati: “Qui non siamo di fronte a risse tra ragazzini, ma a una criminalità organizzata che non ha paura di sparare in mezzo alla gente”, spiega un rappresentante dei residenti dell’Aler.

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La richiesta trasversale che arriva da tutte le forze politiche del Consiglio comunale è la stessa: “Serve una risposta istituzionale forte, che coinvolga Comune, Regione, Prefettura e Ministero dell’Interno”.

Anche i cittadini cominciano a farsi sentire. Diversi residenti hanno segnalato la propria preoccupazione: “Non è normale avere paura di uscire di sera. Non è normale sentire spari sotto casa… c’è una tensione crescente, soprattutto tra i giovani e nei quartieri popolari”.

Il nodo della prevenzione

Un elemento su cui più voci si trovano concordi è il fallimento delle strategie preventive: “Serve un piano di rigenerazione urbana serio. La sicurezza non si risolve solo con le pattuglie, ma con investimenti veri nel sociale”, ha dichiarato nuovamente il consigliere Missi.

In parallelo, il sindaco Ferretti rilancia la proposta di un progetto educativo integrato con scuole, associazioni e centri giovanili: “Non possiamo permettere che una parte della città venga lasciata indietro”.