L’indagine su Davide Lacerenza e la Gintoneria di Milano si allarga, emergono nuovi dettagli sul presunto giro di droga e prostituzione nel locale di via Napo Torriani, tra gli intercettati anche un politico lucano e una giovanissima escort pugliese
L’indagine della Guardia di Finanza su Davide Lacerenza, noto titolare della Gintoneria di Milano, continua a svelare nuovi scenari.

Arrestato insieme alla sua ex compagna Stefania Nobile – la figlia della teleimbonitrice Wanna Marchi – anche lei coinvolta nelle indagini ma non indagata – e al socio Davide Ariganello, Lacerenza è accusato di autoriciclaggio, spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione.
Lacerenza e la Gintoneria: nuove intercettazioni
Le intercettazioni e le testimonianze raccolte dagli inquirenti stanno facendo emergere un sistema molto complesso e ben collaudato di serate esclusive, caratterizzate da un mix tra lusso, eccessi e frequentazioni discutibili. Tra i nomi che compaiono nelle indagini ci sono una giovane escort pugliese e un consigliere comunale lucano, che avrebbe ricevuto trattamenti di favore all’interno del locale.
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Il tutto in un clima abbastanza controverso. Il locale rimane ovviamente chiuso e sotto sequestro con inviati e telecamere che si fermano fuori dall’ingresso per documentare anche una sorta di solidarietà popolare nei confronti di Lacerenza, soprannominato Il King, che ha ricevuto molti messaggi di affetto da parte di avventori, clienti e amici.
I messaggi per Lacerenza e la Gintoneria
Sono decine di bigliettini appesi alla saracinesca: “Davide libero subito”, “Davide vittima dell’ipocrisia perbenista di una città bigotta…” e si potrebbe continuare perché i messaggi sono davvero moltissimi.
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Nel frattempo tuttavia l’inchiesta va avanti con la scena muta di tutti gli indagati – che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere – davanti ai magistrati, ma anche di Wanna Marchi, avvicinata anche oggi dalle telecamere di Pomeriggio 5 alle quali la donna, 82 anni e una condanna in via definitiva già scontata per le attività della sua società con le quali vendeva prodotti cosmetici e consulenze esoteriche, non ha proferito parola.

Le ultime intercettazioni
Uno degli elementi chiave emersi dall’inchiesta riguarda una ventenne di Bari, identificata come D., che sarebbe stata tra le escort più richieste nel privé del locale. Secondo le indagini, la giovane sarebbe stata introdotta nelle serate esclusive della Gintoneria per intrattenere clienti facoltosi, tra cui uomini d’affari e politici.
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In una conversazione intercettata nel luglio scorso, Davide Ariganello organizza una serata per tre clienti di Modena e propone proprio la ventenne barese come accompagnatrice. “Te la posso chiamare la bionda pugliese?”, chiede Ariganello, ricevendo conferma da uno degli ospiti, che dichiara di conoscerla già.
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Gli investigatori hanno identificato la giovane attraverso il numero di cellulare, intestato alla madre con cui risultava convivere. E presto verrà ascoltata.
Il consigliere importante
Così come un consigliere comunale della Basilicata, non ancora reso noto, che sarebbe stato eletto tra le fila di Fratelli d’Italia. Secondo la Procura di Milano, l’uomo potrebbe aver avuto un ruolo chiave all’interno del sistema della Gintoneria, fornendo informazioni riservate a Lacerenza in cambio di trattamenti di favore.
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Le intercettazioni rivelano infatti che il politico riceveva escort gratuitamente e godeva di un trattamento privilegiato nel locale. “Lui è uno importante, lo trattiamo bene”, avrebbe detto Lacerenza in una delle intercettazioni. Secondo gli inquirenti, dietro questi favori potrebbero celarsi legami più profondi, ancora da chiarire.
I tavoli da migliaia di euro e il sistema di vendita
Lacerenza stesso, nei mesi precedenti all’arresto, non aveva fatto mistero dello stile di vita esagerato promosso nel suo locale. Durante una puntata del podcast Gurulandia dal quale era stato intervistato, l’imprenditore aveva spiegato la sua “strategia commerciale”: “È inutile stare aperti con 100 persone che mi chiedono un gin tonic. Se c’è il tavolo forte che spende 4mila-5mila euro con le ragazze, noi chiudiamo tutto e ci spostiamo nel privé con loro”.
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Il locale di via Napo Torriani, ormai noto per la selezione estrema della clientela, sembrava dunque basare il proprio modello di business su un sistema chiuso, riservato a pochi e facoltosi clienti, spesso coccolati con ben più di una semplice bottiglia di champagne.

Cocaina e scacchi: la serata del cliente di Ostuni
Tra le intercettazioni più scomode emerge anche un episodio che vede coinvolto un cliente di Ostuni, A.F., un importante imprenditore, immortalato in diverse occasioni in compagnia di Lacerenza. In un video dopo una partita a scacchi i due si spostano dietro una tenda del privé dove sembrano consumano cocaina: un video girato dallo stesso titolare della Gintoneria… i due scherzano sulla quantità della droga consumata…
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Un dettaglio che confermerebbe la gestione spregiudicata delle notti nel locale, dove tutto veniva ostentato, condiviso e perfino celebrato sui social.
Lacerenza sceglie il silenzio davanti al gip
Dopo l’arresto, avvenuto il 4 marzo, Davide Lacerenza si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari Alessandra De Fazio, ma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Nel frattempo, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro il sequestro di oltre 900mila euro disposto dagli inquirenti per il presunto reato di autoriciclaggio.
L’inchiesta continua, con l’obiettivo di fare chiarezza sul ruolo di tutti i protagonisti coinvolti e su eventuali complicità che avrebbero permesso alla rete di affari illeciti della Gintoneria di prosperare per anni.