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Cronaca

Da braccio destro di Vallanzasca a suora. Angela Corradi è morta: il racconto della conversione

Nata ad Affori in una famiglia circense, è mancata in questi giorni Angela Corradi che, da gangster di Vallanzasca, sposò poi la fede cattolica

Una vita di certo non banale, non noiosa e non comune quella di Angela Corradi, morta pochi giorni fa all’età di 73 anni. Inimmaginabile, ai tempi di Vallanzasca, pensare che poi proprio lei avrebbe incontrato la fede cattolica e sarebbe diventata una suora laica. Questo, però, è stato proprio il suo percorso di vita.

Da gangster di Vallanzasca a suora: è morta Angela Corradi (milano.cityrumors.it / ansafoto)

I giornali la chiamavano “la pupa della banda Vallanzasca”, Vito Pesce la definiva una “compagna” e il bel Renè invece la vedeva come una “sorellina”. Angela Corradi, nata in una famiglia circense, iniziò prima a lavorare come modella e si avvicinò poi alla Banda del Vallanzasca per quello che lei stessa definì un atto di ribellione. Non a caso, arrivò a tatuarsi perfino la N di nazista con una croce sovrapposta sul dito ed una svastica, sulla schiena. Ecco però la sua vita e, soprattutto, la sua conversione.

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L’unica donna della Banda

Negli anni Settanta era lei l’unica donna della Banda Vallanzasca, che annoverava i rapinatori più conosciuti di tutt’Italia. Lo stesso Vallanzasca la definì come una “femmina da sballo“, con un carattere tosto, capace di domare anche gli animi più caldi. Al tempo stesso, però, sapeva essere dolce e sensuale, simpatica e intelligente: insomma, una che al tempo faceva perdere la testa a tutti.

A diffondere la notizia della sua scomparsa è stato uno di quelli che, da giovane, fece parte della Banda, Tino Stefanini. Sul proprio profilo Facebook, infatti, ha dato la notizia della morte della donna e, immaginando di parlarle direttamente, le ha detto che rimarrà per sempre nel suo cuore come in quelli di tutte le persone che l’hanno conosciuta.

La conversione

Dopo una prima vita da criminale, Angela Corradi si è trasformata ed è diventata una suora laica. A raccontare di questa conversione fu lei stessa al Meeting di Rimini del 1983. “Quando il Signore è venuto da me non avevo nessuna intenzione di cambiare. Sono in casa, sto cercando di uscire e sono armata; i soli progetti che ho sono progetti di uccidere e il Signore mi si presenta. Non la sua immagine, ma la sua voce, per intero. Come ho fatto a sapere che era Dio? L’ho saputo e basta“.

Da quel momento, da quella voce sentita in modo chiaro e distinto, Angela Corradi decide di cambiare per sempre e di direzionare la sua vita, il suo impegno e il suo cuore verso i più deboli. Lavora quindi con i drogati e con i detenuti, ai quali dedica tantissimo tempo ed impegno: ” “L’universo carcerario è il luogo più vicino alla speranza, perché lì l’uomo è ridotto alla domanda su di sé, lì è lo scheletro della dignità, totalmente indifeso” aveva detto a tal proposito durante quel Meeting, ricordando di essere stata lei stessa una carcerata, per ben cinque anni. Sebbene dalla biografia apparentemente contraddittoria, Angela Corradi ha lasciato un segno in chi l’ha incontrata, soprattutto nella seconda parte della sua vita e oggi sono in molti a ricordarla.