Le istituzioni sono sempre più attente alla messaggistica nel tentativo di arginare le emergenze di carattere meteoclimatiche, attenzione agli alert in arrivo su tutti i cellulari
Cambia in modo decisamente tecnologico il metodo di prevenzione da parte delle istituzioni per fare fronte a quelli che sono i rischi di possibili emergenze di carattere pubblico.
Non si tratta soltanto di allerte meteo o di potenziali rischi per la salute collettiva, ma di veri e proprie emergenze legate al territorio.
Alert sui cellulari: occhio al test
In questo senso particolarmente significativo il test in programma il 5 novembre: i cittadini della Lombardia riceveranno sui propri telefoni un messaggio di prova del sistema di allarme pubblico It-Alert, attivato dalla Protezione Civile. Si tratta di una prima verifica per testare la funzionalità del servizio di fronte alle gravi emergenze.
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Questo test riguarderà in particolare lo scenario di rischio legato al “Collasso Grande Diga”, ed è stato comunicato dai comuni coinvolti, tra cui Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda e Cassano d’Adda.
Come funziona il test di alert sui cellulari
L’allarme verrà simulato come misura precauzionale, e i dispositivi collegati alle reti telefoniche nell’area interessata riceveranno una notifica accompagnata da tre suoni consecutivi. Si tratta di un test che non implica alcuna emergenza reale, ma serve per verificare l’efficienza del sistema e apportare eventuali miglioramenti tecnici.
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La Protezione Civile ha iniziato a effettuare test periodici di It-Alert a partire dal lancio ufficiale del sistema, allo scopo di verificarne l’affidabilità e l’accuratezza in situazioni simulate.
Che cos’è It-Alert?
It-Alert è un sistema di notifica d’emergenza ideato per informare rapidamente i cittadini di eventuali pericoli o emergenze imminenti. Utilizzando la tecnologia di cell-broadcast, il servizio invia un messaggio a tutti i dispositivi presenti in una specifica area geografica, a prescindere dal gestore telefonico, purché il dispositivo sia acceso e connesso alla rete.
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Tutte le persone connesse, con qualsiasi operatore, riceveranno indistintamente l’alert sui propri cellullari. E il segnale sarà ricevibile anche in condizioni di banda telefonica congestionata o di campo limitato se non addirittura inesistente: il messaggio dovrebbe comunque arrivare. Il vero problema, di qui le informazioni circa i test, è non ricevere questo messaggio. La verifica serve proprio a questo: capire se ci sono zone d’ombra, dove, e quali potrebbero essere le difficoltà di un servizio che sarà funzionale e utile anche a salvare delle vite solo se la sua ricezione sarà quanto più vicina possibile al 100%.
L’alert sui cellulari funziona del tutto normalmente
Per ricevere queste notifiche, non è necessario scaricare alcuna applicazione aggiuntiva. Non serve iscriversi a gruppi, o dare assensi o consensi.
Anche se, in casi particolari come dopo un ripristino di sistema o l’uso di versioni datate del sistema operativo, potrebbe essere utile verificare che il dispositivo sia configurato per accettare il cell-broadcast. Alcuni vecchi cellulari, probabilmente non gli smart phone che ormai costituiscono il 95% del mercato, potrebbero essere esclusi. Meglio verificare…
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Anche i dispositivi spenti, senza segnale o in modalità silenziosa potrebbero non ricevere o emettere avvisi sonori, ma il messaggio resterà comunque visibile una volta riattivato il telefono o ripristinata la connessione.
Un progetto in fase di sviluppo
It-Alert è stato sviluppato per fronteggiare situazioni di rischio previste dalla normativa del 7 febbraio 2023, che includono diverse emergenze:
Maremoti o terremoti, in particolare sulle coste in caso di possibili onde anomale.
Collasso di grandi dighe, proprio come nel caso del test che riguarda la verifica del 5 novembre.
Attività vulcaniche, nei pressi di vulcani attivi come Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli.
Incidenti nucleari o emergenze radiologiche, e dunque rischi di contaminazione o esplosione nucleare
Incidenti industriali rilevanti, che interessano stabilimenti classificati ai sensi del decreto legislativo n. 105 del 2015 che riporta alla tragedia della Icmesa di Seveso.
Precipitazioni intense, un allarme molto più generico che riguarda la stragrande maggioranza della popolazione e che potrebbe riguardare frane, alluvioni o dissesti idrogeologici.
Scopo dell’alert sui nostri cellulari
Le simulazioni come quella del 5 novembre rappresentano una misura preventiva cruciale per perfezionare il sistema, assicurando che in caso di emergenza reale l’It-Alert possa informare la popolazione in tempi rapidissimi. Il test in Lombardia offrirà agli operatori una panoramica sui margini di miglioramento, evidenziando eventuali difficoltà tecniche o necessità di interventi.
Questi test, avviati non solo in Lombardia ma anche in diverse altre regioni italiane, hanno già evidenziato alcuni dettagli su cui lavorare, come la regolazione della ricezione e la precisione del segnale in aree rurali o montane. Gli allarmi futuri, dunque, saranno sempre più efficaci, aiutando la popolazione a essere informata in maniera tempestiva e adeguata.