Dopo il caos delle ultime evasioni dal carcere Beccaria di Milano ora scoppia la polemica sull’insediamento di Raffaele Cristofaro, nuovo capo della polizia penitenziaria. Secondo alcune associazioni non è compatibile
Al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, dopo i gravi problemi legati ai disordini interni e alle continue evasioni dei detenuti, ora a gettare altra benzina sul fuoco è la nomina del nuovo comandante della polizia penitenziaria, Raffaele Cristofaro.
Un cambio di guardia repentino avvenuto in brevissimo tempo e ieri l’insediamento celebrato alla presenza del capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano, alza le polemiche. Una sostituzione lampo quella di Cristofaro, avvenuta a meno di 5 mesi dal suo predecessore Daniele Alborghetti. I sindacati denunciano: “Un avvicendamento non previsto”.
Raffaele Cristofaro, ex comandante della Polizia Penitenziaria a Brescia, è un sindacalista del Sinappe (Sindacato nazionale autonomo di polizia penitenziaria), simpatizzante sia a Fratelli d’Italia che alla Lega e, dunque di destra. Ieri la sua nomina è stata molto criticata da diversi sindacati per ragioni diverse.
Non solo l’insediamento del nuovo capo al Beccaria è stato considerato un provvedimento inutile, ma anche per il fatto che Cristofaro, secondo alcune associazioni, non avrebbe la qualifica per occupare quel ruolo. Il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, come riporta stamani anche Repubblica Milano, ha denunciato:
“Viene scelto un appartenente al ruolo dei commissari di polizia penitenziaria che non dispone della qualifica per svolgere tale incarico e che riveste persino un incarico sindacale, normalmente ritenuto incompatibile con tale funzione, tanto da ingenerare il sospetto di una qualche “interferenza” con i vertici dell’Amministrazione della giustizia minorile”.
In una nota Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa, in merito al ruolo del nuovo comandante ha dichiarato: “E’ stato un intervento a gamba tesa, che ha portato anche alla delegittimazione del comandante (ndr Daniele Alborghetti) mentre operava. Il comandante deve avere la qualifica e quello nominato non ce l’ha perché, per quanto noi sappiamo, non appartiene alla carriera dei funzionario, non è dirigente di polizia penitenziaria. Invece per il Beccaria è previsto un dirigente aggiunto”.
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Secondo le associazioni, a favorire la nomina di Cristofaro al Beccaria sarebbero state le amicizie. Come riporta Repubblica, per esempio, quella con Antonio Fellone, agente della Penitenziaria, anch’esso dirigente del Sinappe, candidato per la Lega alle ultime politiche in Campania e Lombardia. Fellone è anche consigliere ministeriale del sottosegretario leghista alla Giustizia, Luca Ostellari, nonché amico di Matteo Salvini.
Il rischio è che ora all’Istituto penitenziario minorile vada in scena una nuova stretta repressiva. Susanna Marietti di Antigone sottolinea: “Se si vuole usare quello che succede all’interno per usare il pugno di ferro, in senso autoritario, si fa l’ennesimo errore. Ci vogliono progetti educativi. Se si vuole smantellare il sistema della giustizia minorile per farlo diventare come il carcere per adulti, buttiamo al macero un pezzo di società”.