Calciatore minaccia di morte un tifoso: “Ti taglio la gola”. Le scuse sui social non placano le tensioni

Le scuse (non ufficiali) arrivate sui social non hanno smorzato le tensioni tra i tifosi dopo la minaccia di morte del calciatore di serie D del Legnano, Matteo Malagò, a un tifoso. Cosa è accaduto a bordo campo

Momenti di alta tensione si sono registrati a Legnano dopo il match di serie D fra Legnano e Crema, persa rovinosamente dai padroni di casa. L’incontro calcistico doveva essere decisivo ai fini della salvezza per il Legnano ma si è trasformato nell’ennesima sconfitta, la quattordicesima della stagione.

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Calciatore minaccia di morte un tifoso: “Ti taglio la gola”. Le scuse social nn bastano a placare le tensioni tra i tifosi (@web) milano.cityrumors.it

La frustrazione per la perdita è sfociata in violenza verbale quando alla fine dalla partita è scoppiata la contestazione dei pochi tifosi presenti allo stadio Mari dove, per motivi di Daspo, la curva con i suoi ultras mancava.  Alcuni tifosi hanno insultato i calciatori dell’Ac Legnano e in riposta, qualche giocatore si è risentito a tal punto da arrivare alle minacce di morte.

Il calciatore infastidito

Si è arrabbiato talmente tanto da minacciare di morte un tifoso. Parliamo del calciatore di serie D Matteo Malagò, classe 1991 che, a fine partita, rivoltosi verso un tifoso del Legnano ha detto a quest’ultimo: “Ti taglio la gola”. La spiacevole frase è stata anche accompagnata mimando il gesto.

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Calciatore minaccia di morte un tifoso: “Ti taglio la gola”. Le scuse social nn bastano a placare le tensioni tra i tifosi (@web) milano.cityrumors.it

Insieme a Malagò anche un altro giocatore si è risentito da quegli insulti rivolti alla squadra dai suoi tifosi. Il 25enne Franco Marchetti, nato a Buenos Aires (Argentina), come il collega, infatti non l’ha presa bene reagendo con insulti e minacce. Il teatrino dei due calciatori è avvenuto davanti ai tifosi rimasti allo stadio Mari al termine del match.

Le scuse (non ufficiali) di Malagò

Forse si è reso conto della gravità del suo gesto e dalla pesantezza della frase rivolta al tifoso, oppure qualcuno della dirigenza del club lilla ha fatto ragionare il calciatore. Sta di fatto che l’impetuoso 32enne Matteo Malagò, dopo la minaccia di morte ha cercato di rimediare e proprio in queste ore sono arrivate le scuse.

Scuse però non ufficiali ma che sono rimaste sui social nel profilo privato del giocatore di serie D. Malagò, come riporta anche il Giorno questa mattina, ha scritto in un post: “Non posso che scusarmi. Ho sbagliato e mi scuso. Spero che nessuno abbia frainteso”. Ma le scuse rilasciate dal giocatore non sono servite a placare la tensione con la tifoseria, già esasperata a causa del caos in cui la società calcistica è sprofondata da tempo.

Emiliano Montanari, ora presidente dell’Ac Legnano ma noto per aver, in passato, fatto precipitare il Siena in Eccellenza, nelle ultime ore avrebbe già acquistato il San Marino, altra squadra di serie D, lasciando così la società dell’Ac Legnano in vendita. La decisione del presidente di mettere in vendita la società dipenderebbe da problemi legati alle regole della LND e della Figc non potendo tenere due società nella medesima serie. E tutto questo accade mentre la squadra di calcio di serie D sprofonda, sempre di più, nel baratro.

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La società AC Legnano: “Intollerabile comportamento”

In un comunicato stampa divulgato oggi, 5 febbraio 2024, sul sito ufficiale della società sportiva AC Legnano, si legge che i gravi fatti accorsi ieri, domenica 4 febbraio, dopo il triplice fischio dell’arbitro tra un tesserato del Legnano e un tifoso non sono tollerati. “Fanno piacere le scuse del giocatore ma non sono sufficienti. Malagò è stato quindi multato perché quando le cose non vanno bisogna solo restare a testa bassa e continuare a lavorare”. 

Il direttore Alessandro Ferroni ha specificato: “Tutta la società è consapevole della delicatezza del momento e nessuno più di noi è consapevole di quanto le critiche che ci piovono addosso siano comprensibili. Vogliamo e dobbiamo dare di più…Archiviamo il brutto momento, figlio anche di una sconfitta che non ci aiuta di certo e guardiamo a quanto c’è da fare”. 

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