Giornata di passione (calcistica e non) a Milano nell’ambito della compravendita dello stadio San Siro. Ecco cos’è accaduto tra Comune e Procura della Repubblica.
La firma e l’apertura dell’inchiesta. È incredibile quanto sta accadendo a Milano nel giorno dell’ufficializzazione della compravendita dello stadio Giuseppe Meazza. Le società Inter e Milan e il Comune hanno gioito per il “nuovo capitolo per la città”.

Nel frattempo, però, da un altro palazzo delle istituzioni giungevano notizie di ben altro tono. La Procura della Repubblica di Milano, infatti, ha aperto un fascicolo d’inchiesta per turbativa d’asta. Al centro dell’indagine c’è proprio il bando pubblicato lo scorso marzo sul sito del Comune di Milano per la vendita del compendio in cui sorge anche lo stadio San Siro. Alcune persone sarebbero già state ascoltate dai pm, ma non ci sarebbero ancora nomi iscritti nel fascicolo.
Partiamo però dal rogito. A Palazzo Marino in mattinata è stato siglato l’atto notarile relativo alla compravendita del compendio immobiliare comprensivo dello stadio Giuseppe Meazza, qualificato, nell’ambito del vigente Piano di Governo del Territorio, quale Grande funzione urbana San Siro. La compravendita è avvenuta a seguito della proposta presentata dalle società di Milan e Inter ai sensi della Legge Stadi. L’acquisto comprende anche l’area circostante la struttura sportiva.
A Foster + Partners e Manica il percorso progettuale del nuovo stadio di Milano
“Questo importante traguardo – si legge in una nota diffusa delle società – riflette le ambizioni condivise da Milan e Inter e dalle rispettive proprietà, RedBird e fondi gestiti da Oaktree, per un successo sportivo a lungo termine e per un investimento che permetterà di creare valore a supporto della crescita sostenibile di entrambe le società”.
I due club hanno affidato a Foster + Partners e Manica il percorso progettuale e di sviluppo di un nuovo impianto di livello mondiale e del masterplan per l’area circostante. L’operazione è stata perfezionata attraverso la società Stadio San Siro, ed è supportata da un finanziamento disposto dagli istituti bancari internazionali Goldman Sachs e Jp Morgan in qualità di coordinatori principali, insieme ai partner bancari dei Club, Banco Bpm e Bper Banca.

Sull’operazione, però, la Procura del capoluogo lombardo vuole vederci chiaro. Proprio questa mattina è stato sentito dai pm Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi il promoter Claudio Trotta, tra i fondatori del comitato Sì Meazza. In una lettera aperta al sindaco Giuseppe Sala, Trotta, ascoltato come testimone informato sui fatti, aveva rivelato che insieme ad altri operatori dello spettacolo dal vivo avrebbe voluto fare una offerta per lo stadio ma che era stato impossibile partecipare al bando del Comune per le tempistiche troppo strette.
I magistrati hanno acceso i riflettori sul bando pubblicato lo scorso marzo sul sito del Comune di Milano. L’avviso pubblico riguardava la raccolta di manifestazioni di interesse relative al compendio immobiliare ed aveva l’obiettivo di verificare l’esistenza di eventuali proposte migliorative rispetto a quella presentata dalle società dell’Inter e del Milan sulla rigenerazione dell’area.
L’ipotesi è che l’avviso potrebbe essere stato costruito appositamente per favorire i club sportivi. Trotta nel 2019 era già intervenuto sulla vicenda con la proposta di un bando internazionale per la ristrutturazione e la futura gestione dello stadio dopo la fine della concessione nel 2030. L’imprenditore nel campo musicale aveva portato il general manager della Asm Global, dal sindaco Giuseppe Sala e dal dg di Palazzo Marino Christian Malangone.




