Secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) l’inquinamento dell’aria in Lombardia ha causato 18mila morti in appena due anni, 100mila negli ultimi 10 anni. E’ allarme
Ogni cittadino lombardo perde in media 2-3 anni di vita a causa dello smog cittadino. Il bilancio dell’Europa sulle polveri sottili (Pm2.5) in Lombardia è molto preoccupante, tanto da allarmare e far intervenire epidemiologi, medici e comitati i quali incitano il ministro dell’Ambiente a non attendere ulteriormente nell’adozione dei nuovi limiti per la qualità dell’aria, che dovrebbero essere più restrittivi.
Secondo le stime recenti aggiornate al 2021 dell’EEA, Agenzia Europea Ambiente, sul territorio lombardo sono morti prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria ben 18 mila cittadini. Da qui l’urgenza di intervenire con una lettera scritta e firmata dai presidenti di Isde Italia Medici per l’ambiente (Roberto Romizi), Cittadini per l’aria (Anna Gerometta) e Associazione italiana di Epidemiologia (Carla Ancona) indirizzata al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
La lettera di medici ed epidemiologi
L’analisi preoccupante e molto allarmante dell’Europa sull’inquinamento delle polveri sottili (Pm2.5) in Lombardia con la conseguenza devastante di migliaia di decessi in pochi anni ma anche come conseguenza di malattie che l’aria inquinata provoca sui cittadini ha portato associazioni di medici, epidemiologi e comitati ambientali a rivolgersi con una lettera firmata, al ministro dell’Ambiente Fratin.
L’appello nasce nell’ambito dei negoziati, attualmente in corso d’opera, per la revisione della direttiva sulla qualità dell’aria. La richiesta, come riportato da il Giorno si basa su: “l’impegno dell’Italia per l’aria pulita…e che questo si manifesti in un sostegno tangibile per una veloce procedura di approvazione della Aaqd (direttiva sulla qualità dell’aria) evitando ritardi ed esenzioni”.
Celestino Panizza, medico e membra di Isde Brescia, ha spiegato in merito alla concentrazione di Pm2.5 e ai danni mortali per la popolazione lombarda, come sottolineato sempre dal quotidiano: “Dei danni della cattiva qualità dell’aria si sa ormai tutto: ora bisogna agire. Adottare i limiti che vanno nella direzione di quelli indicati dall’Oms, più restrittivi degli attuali, significherebbe impegnarsi a ridurre l’inquinamento. L’Italia si è già pronunciata contro l’adozione dei limiti, perché la Pianura Padana non riuscirebbe a rientraci. Speriamo che ci sia margine per cambiare la rotta e perché non sia ostacolato il processo di revisione della direttiva”.
Consiglio europeo sull’inquinamento
Il Consiglio europeo in merito ai valori elevatissimi e catastrofici dell’inquinamento dell’aria ha incluso la possibilità di multe decennali dall’adesione ai valori limite di inquinamento atmosferico legalmente vincolanti. Esenzioni che si baserebbero sul Pil dei paesi europei rispetto alla media dell’Ue.
Questo potrebbe voler dire che quasi due terzi dei paesi dell’Ue potrebbero posticipare la riduzione degli inquinanti atmOsferici dannosi per la salute fino al 2040. Tra i Paesi europei autorizzati a richiedere esenzioni per motivi di Pil più basso rientrano l’Italia, la Polonia, la Romania e Spagna.
Ma secondo le stime aggiornate dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, in Lombardia si sono registrate quasi 18mila morti a causa dell’esposizione alle concentrazioni di polveri sottili sopra i limiti suggeriti dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) nel 2021. Sono circa 2mila decessi in più rispetto al 2019. C’è da dire che questo dato è in calo rispetto al 2005, ma in un quadro più ampio, sommando i dati dei singoli anni, in un decennio si parla di circa centomila persone decedute solo per effetto dell’inquinamento dell’aria.
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Esposizione all’inquinamento: i danni a lungo e breve termine
Sul sito del Comune di Milano, vengono riportati i dati dell’EEA sugli effetti che un’esposizione prolungata nel tempo all’inquinamento atmosferico può avere sull’umano. Si specifica che “Solo in Italia muoiono prematuramente ogni anno oltre 67.000 persone a causa dell’inquinamento atmosferico, con costi esterni per la società, collegati alla salute, che si aggirano su una quota fra i 330 e i 940 miliardi di Euro all’ anno”.
I danni causati dallo smog sono diversi e devastanti. L’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico comporta: effetti cancerogeni, aumento della mortalità e morbilità per effetto di patologie respiratorie e cardiovascolari, diabete, etc. Mentre nel breve termine si riscontra un aumento della mortalità e l’esacerbazione di temporanee patologie come, per esempio: asma ricorrente, riduzione della funzionalità respiratoria, infiammazioni/irritazioni di naso e gola, etc.
Le fasce di popolazione più vulnerabili a tali effetti sono i bambini, le donne in gravidanza, i neonati anche in età prenatale, le persone anziane e malate. A Milano e in tutta la Pianura Padana, secondo uno studio sviluppato da Manucci ed al del 2014, ciascun abitante perde 2-3 anni di vita a causa dell’inquinamento atmosferico. E per i soli effetti, cosiddetti “acuti”, secondo un’altra ricerca sull’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico in Lombardia, l’80% dei 302 decessi all’anno nella regione sono attribuibili alle concentrazioni di PM10 eccedenti le Linee Guida WHO.