Valtellina: 7 itinerari alla scoperta di

Il Consorzio per la Tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto ha messo a punto un’iniziativa dal titolo “Sentieri di gusto”che si articola in 7 tappe che permettono di conoscere sia il territorio sia la tradizione enogastronomica legata alla produzione dei due formaggi tipici.

“Gli itinerari del gusto – ha spiegato Vincenzo Cornaggia, presidente del Consorziorientrano all’interno della campagna di promozione “Alle origini del Gusto” e nel piano strategico di investimenti sul territorio per il biennio 2021-2022 del valore complessivo di 600mila euro. Il nostro obiettivo è sviluppare un’offerta turistica a 360°, di un territorio che conta quasi 1.200 attività ricettive valorizzando anche l’offerta gastronomica che i nostri allevatori, produttori e stagionatori, piccole e grandi aziende zootecniche, latterie di paese e moderni caseifici offrono, portando avanti una tradizione millenaria”

I percorsi sono raccontati attraverso una cartina e a disposizione dei turisti nei punti informativi e negli enti turismo locali oltre a essere pienamente fruibili online anche da smartphone e tablet.

Le tappe dell’itinerario sono:
Tappa #1: Chiavenna: piccola cittadina situata al centro della valle omonima, è il paese dei crotti, gallerie rocciose naturali formatesi in seguito ad antiche frane. Qui soffia il Sorel,una corrente d’aria fredda naturale che mantiene una temperatura costante tra i 4° e gli 8°C, ideale per la stagionatura di Bitto e Casera.

 Tappa #2: Morbegno: piccolo gioiello circondato dalle Alpi dove scorre il fiume Bitto che dà il nome all’omonimo formaggio. Le aziende agrituristiche e le latterie della zona permettono di vedere come viene prodotto il formaggio oltre ad offrirne la degustazione.
Il comune ospita anche un museo dedicato alla produzione casearia con diversi strumenti in legno e la coldera, la grande marmitta in rame usata per la preparazione dei formaggi.

Tappa #3: Ponte in Valtellina e Chiuro: Chiuro è un borgo antichissimo con resti risalenti alle età preistoriche. Nelle vicinanze merita una visita Teglio, uno dei borghi più belli d’Italia caratterizzato da bellezze naturali e culturali, nonché patria dei pizzoccheri, piatto simbolo dell’intera valle e la cui ricetta è tutelata dall’Accademia del Pizzocchero.
Da non perdere la festa del pizzocchero in programma dal 26 al 28 luglioai piedi della torre medievale di Teglio.

Tappa #4: Tirano: situato al confine con la Svizzera, Tirano è stata eletta “Città Slow” e “Città del Vino”. Qui, il 29 settembre, i panifici realizzano un dolce lievitato chiamato lo scudo di San Michele. Diviso in spicchi, uno di questi contiene un fico che richiama il racconto della tradizione secondo la quale il veggente, il Beato Mario Omodei, avesse con sé un cestino di fichi. Chi lo trova sarà fortunato. Da qui è possibile salire sul Trenino Rosso del Bernina  lungo la Ferrovia Retica, Patrimonio dell’Unesco dal 2008, per raggiungere Saint Moritz;

Tappa #5: Grosio: è la località che conserva il Parco delle Incisioni Rupestri dove sulla Rupe Magna sono state rinvenute oltre 5.000 incisioni di carattere sacro e dedicate a scene di vita quotidiana risalenti al’età del bronzo. A Grosio è inoltre possibile visitare due veri e propri castelli medievali.

Tappa #6: Bormio: laddove si uniscono resti medievali a quelli del XIV-XVI secolo, epoca d’oro del contado, e in cui si incontrano numerosi edifici civili e religiosi oltre al Kuerc, la torre delle ore del XV secolo dove il consiglio cittadino amministrava la giustizia. Insieme alla Torre della Bajona che lo sovrasta, è il simbolo stesso di Bormio. Qui, in un’antica farmacia, è nato il famoso amaro locale Braulio. Gli alpeggi della zona offrono diverse esperienze come mungere insieme ai pastori, lavorare il latte e fare i formaggi insieme al casaro, aiutare a fare il fieno e a curare gli animali e imparare a sellare un cavallo.

Tappa #7: Livigno: nell’ultima tappa dell’itinerario alla scoperta della Valtellina si arriva nella località conosciuta come il piccolo Tibet lombardo caratterizzata dalle costruzioni realizzate interamente in legno. Meta ideale per chi ama cimentarsi con lo sport,  dallo sci alla mountain-bike, dal trekking alle passeggiate a cavallo.
La gastronomia locale offre le degustazioni di Bitto, Primofiore, Scimudin, burro, ricotta e formaggi dal profumo inconfondibile, fatti con latte proveniente da bovine di razza bruna italiana.

Il Consorzio promotore è nato nel 1995 in provincia di Sondrio e ne fanno parte 165 tra allevatori, produttori e stagionatori, piccole e grandi aziende zootecniche, latterie di paese e moderni caseifici. Dal 1996 Valtellina Casera e Bitto hanno conseguito la certificazione DOP.

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