Usura e violenza, tre fermati per ‘ndrangheta

Estorsione, usura e violenza privata aggravati con modalità mafiose sono i capi d’accusa mossi dal procuratore aggiunto della Dda Ilda Boccassini e dal pm Paolo Storari a carico di tre persone fermate dai carabinieri del comando provinciale di Milano perché ritenute responsabili dell’attentato dello scorso 10 ottobre a Pioltello, ai danni di un operaio ecuadoregno. Un ordigno esplose davanti all’ingresso dell’abitazione del 46enne. Secondo le indagini, due mesi prima del fatto i tre accusati avevano prestato una somma pari a tremila euro a un altro ecuadoregno di 32 anni, residente a Piolello, chiedendo la restituzione con gli interessi e minacciando la vittima anche attraverso percosse e sevizie all’interno di un auto. Per questo episodio è stato arrestato il 6 novembre scorso Roberto Manno, figlio di Francesco Manno e nipote di Alessandro, entrambi in carcere con condanne dai 9 ai 15 anni per associazione mafiosa all’interno dell’inchiesta “Infinito”.

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