Partita noiosa e inconcludente tra Milan e Juventus che finiscono per perdere altro terreno rispetto al vertice della classifica di Serie A dove si riposiziona l’Inter
Uno spettacolo davvero poco gratificante: tanto che alla fine Milan e Juventus escono tra i fischi bipartisan di San Siro, da parte dei tifosi rossoneri come di quelli bianconeri.
Una sfida dal grande fascino storico che a dispetto delle grandi aspettative – oltre 150 i paesi collegati via satellite in diretta –finisce con un nulla di fatto davvero molto deludente.
Una partita il cui 0-0 finale lasciato un po’ di amaro in bocca a entrambe le squadre ma soprattutto ai tifosi. Con la Juventus che perde una grande occasione per stringere le distanze rispetto all’Inter provvisoriamente neocapolista e il Milan ancora più lontano dal vertice della classifica nonostante la vittoria nel derby.
Fonseca ha optato per un approccio cauto, confermando i principi di compattezza già visti contro il Real Madrid, mentre la Juventus ha pagato l’assenza di un centravanti puro come Dusan Vlahovic, fermo ai box per infortunio. Thiago Motta, dal canto suo, ha faticato a imprimere un’identità chiara alla squadra, affidandosi a un sistema fluido e versatile che nemmeno questa volta ha prodotto i risultati sperati.
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La prima frazione di gioco è stata caratterizzata da un’evidente mancanza di coraggio da entrambe le parti. Il Milan, consapevole di avere più da perdere, è apparso contratto e privo di idee. La Juventus, sebbene più solida, non è riuscita a sfruttare le rare occasioni create.
I pochi spunti degni di nota si contano sulle dita di una mano: al 10’, Koopmeiners si rende pericoloso con un mancino potente che sfiora l’esterno della rete. Al 23’ il giovane Yildiz fa tremare la difesa rossonera con un rasoterra insidioso fuori bersaglio. Il Milan risponde solo nel recupero con Emerson Royal che, sugli sviluppi di un corner, sfiorato il sette con un colpo di testa. Maignan e Di Gregorio, i due portieri, sono tra gli spettatori probabilmennte più annoiati in assoluto.
La ripresa si apre su toni un po’ più vivaci. Ma il match non decolla mai.
L’occasione più clamorosa arriva al 50’, quando Cambiaso, servito da McKennie, sfiorato il vantaggio per la Juventus, trovando però il decisivo salvataggio di Thiaw. Sul fronte opposto, Fofana cerca una sporadica soluzione dalla lunga distanza all’81’ senza impensierire Di Gregorio.
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L’ultima chance è di Theo Hernandez, che nei minuti di recupero cerca di testa la porta avversaria con scarsa potenza e precisione.
Poca incisività anche dalle panchine con gli ingressi di Pulisic, Fagioli, Weah e Chukwueze che non cambiano l’inerzia del match.
Pubblico deluso da così poco spettacolo. Anche se nel mucchio si distingue Khéphren Thuram, capace di vincere quasi tutti i duelli fisici e di guadagnare metri preziosi per la sua squadra. Promosso anche Manuel Locatelli, lucido nella gestione del pallone e solido in fase difensiva. Tra i bocciati, invece, spicca Koopmeiners, penalizzato in un ruolo cui non sembra assolutamente trovarsi a suo agio.
Con questo pareggio la Juventus, pur mantenendo il primato stagionale nei clean sheet, perde l’occasione di avvicinarsi alla vetta, e resta a tre lunghezze dall’Inter. Mentre il Milan scivola a -9 con il rischio di essere scavalcato dal Bologna – impegnato a Roma con la Lazio dopo tre vittorie consecutive – e raggiunto persino dall’Udinese, tre sconfitte consecutive e in campo a Empoli. In archivio una partitissima orrenda Milan e Juve pensano adesso agli impegi europei: rossoneri martedì a Bratislava con lo Slovan, Juventus in Inghilterra mercoledì contro l’Aston Villa.