Marcell Jacobs quinto nella finale dei 100 metri. Non riesce a bissare il successo della scorsa edizione, ma questo 5° posto vale di più.
Marcell Jacobs arriva quinto nella finale 100 metri a Parigi 2024. Un verdetto che nessuno si aspettava, era la disciplina dove il corridore di El Paso – cresciuto a Vicenza – avrebbe potuto e dovuto eccellere. Tuttavia c’è una storia pregressa che non tutti ricordano. Il campione, dopo aver ottenuto il record del mondo alle precedenti Olimpiadi, con un oro che sa di storia, ha mantenuto la cresta dell’onda per anni. Si è poi avvicinato a questa Olimpiade, nel 2024, con la voglia di riproporsi.
Le premesse c’erano anche, ma poi sono subentrati altri fattori. Come quello legato alla condizione: è sempre stato bene Jacobs, ma emotivamente era a pezzi. La colpa fu in parte della pandemia che gli ha minato le certezze e, in parte, legata a una serie di acciacchi con cui ha dovuto fare i conti nel tempo. Infortuni che gli hanno causato piccoli stop: non ne hanno minato la condizione generale, ma l’apporto emotivo sì.
Tornare ai livelli di prima non è stato semplice. Le prove generali a Jacksonville, alcuni mesi fa, erano andate meglio del previsto. Nonostante tutto è arrivato pronto Jacobs, la semifinale l’ha superata anche agevolmente. Sul quinto posto all’ultimo atto di questa cavalcata ha detto: “Sono rimasto bloccato non riuscendo a spingere subito come avrei voluto”.
“Gli altri sono andati fortissimo, ma io ho dato il 100%. Non ho niente da recriminare”. Onesto, pronto e sincero. Com’è sempre stato. Anche nel momento peggiore. Forse questo il suo riconoscimento maggiore che vale, sicuramente, più di qualsiasi medaglia e rappresenta la capacità di ricominciare a correre. Malgrado tutto.
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Per riprovarci ancora e smentire, con i fatti e con le parole, chi lo dava per finito considerandolo una meteora. Dopo Parigi 2024, Jacobs è ancora una certezza per l’Italia olimpica e si nota dal modo in cui ha scelto di cadere. Cercando, in qualche maniera, di attutire il colpo per rialzarsi.