Duro attacco a Rafael Leao, che continua in un rendimento deludente e adesso le voci di addio del portoghese tornano insistenti
Non è fin qui una grande stagione, anzi, per Rafael Leao. Numeri alla mano, un rendimento magari non disastroso ma di certo non esaltante con un totale di sei gol e sei assist. A preoccupare è soprattutto la casella delle reti segnate, con il tabellino che dalla fine di settembre in avanti è stato aggiornato soltanto con la rete in Champions contro il Psg e le due in Coppa Italia contro Cagliari e Atalanta.
In campionato, il digiuno va avanti da addirittura quattro mesi, da Milan-Verona di fine settembre. Contro il Bologna, se non altro, il portoghese ha ripreso a tirare in porta, come non gli accadeva da diverso tempo. Una prestazione in lieve crescendo rispetto alle ultime, ma il Milan, di certo, si aspetta un contributo di maggiore personalitĂ e incisivitĂ da lui, che in passato ha dimostrato di essere in grado di ben altro.
Una fase piuttosto particolare, la sua, potremmo dire di involuzione. In questo senso, non hanno aiutato le ultime dichiarazioni dellâinteressato, in cui ha ammesso di sentire âla mancanzaâ di una figura come quella di Paolo Maldini. Per il rush finale di questa stagione, in ogni caso, il Milan conta su di lui, per blindare il terzo posto in campionato (difficile pensare allo scudetto, con il Bologna è stata persa unâoccasione per provare a rimanere in scia) e per arrivare in fondo in Europa League. Ma i commenti degli addetti ai lavori non sono incoraggianti e gli scenari per il futuro, forse, neanche.
Tra coloro che hanno maggiormente criticato Leao, senza dubbio il giornalista Paolo Bargiggia, intervenuto su âTv Playâ e andato allâattacco senza mezzi termini.
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Bargiggia ha rispolverato la celebre metafora del âconiglio bagnatoâ in riferimento al giocatore lusitano: âEâ il solito vorrei ma non posso, per quello che è stato pagato è troppo poco. Jovic ha giocato un terzo dei minuti e segnato piĂš di lui, è un giocatore che nemmeno si sacrifica per la squadra. Gioca svogliato, uno che indossa la numero 10 non può avere cosĂŹ poca personalitĂ e Pioli lo coccola troppoâ. A questo punto, riflessioni inevitabili sul futuro. Câè una clausola da 175 milioni di euro che lo mette al sicuro, per adesso, ma chissĂ che i top club non decidano di intervenire nella prossima estate e che il giocatore non sia ormai scarsamente motivato e voglia cambiare aria.