I due storici club milanesi potrebbero essere arrivati a un punto di svolta non soltanto tecnico, ma anche societario con la possibilità di costruire il nuovo San Siro e restare al passo con i club europei più importanti
Sono senza dubbio due delle società che da sempre hanno rappresentato la storia del calcio italiano e non solo. Inter e Milan, insieme alla Juventus, storica rivale di entrambe, sono le società più vincenti del panorama calcistico del nostro Paese, quelle con milioni di tifosi sparsi lungo la Penisola, ma che sono probabilmente giunte a un crocevia decisivo per restare competitive nel calcio europeo che sta mutando pelle, davanti a proprietà sempre più ricche.
Neroazzurri e rossoneri questa estate hanno deciso di fare una piccola rivoluzione tecnica a partire dal cambio di allenatore. Due tecnici però molto diversi per storia, gestione del gruppo e mentalità, ma entrambi simbolo di un cambiamento necessario per dare una scossa a piazze uscite male, anche se per motivi diversi, dalla scorsa stagione.
In questo momento sono entrambe in testa alla classifica anche se l’Inter ha già giocato e annichilito la Cremonese nell’anticipo della sesta giornata, mentre i rossoneri sono attesi tra poco meno di due ore proprio dal big match contro l’acerrima nemica della Juventus, ma è indubbio che Inter e Milan sono ripartite di slancio in questa nuova stagione contrassegnata da una serie di cambiamenti importanti sia tecnici che societari. Un new deal cominciato con il cambio di gestione tecnica sulla panchina che ha visto dopo molti anni e molti trionfi l’addio di Simone Inzaghi da quella nerazzurra e ha messo un punto di ripartenza importante su quella rossonera dopo gli avvicendamenti dello scorso anno, con il ritorno di Massimiliano Allegri, uno che sa come si vince su quella panchina che scotta.
Un nuovo corso voluto e deciso dalle due società proiettate più che mai a entrare dritte nel calcio del futuro, quello che ha visto scappare via i top club europei e che costringe invece le società italiane all’affannosa rincorsa per l’enorme disavanzo economico del budget a disposizione. Intanto serviva la risposta tecnica per tornare competitivi in Italia, soprattutto per quanto riguarda il Milan, rimasto clamorosamente fuori dalle coppe europee, ma anche per l’Inter ancora frastornata e che non ha del tutto metabolizzato la finale di Champions League, persa 0-5 dopo aver buttato al vento anche lo scudetto a favore del Napoli.
Uno degli eroi del triplete, Cristian Chivu, e uno che ha già vinto uno scudetto per la Milano rossonera, Max Allegri, per tornare a fare la voce grossa in campionato. Queste sono state le mosse tecniche per le panchine e i risultati sono subito affiorati prepotenti, con i nuovi acquisti a dare nuova luce a eroi stanchi da mille battaglie. E subito appare chiaro che Inter e Milan saranno protagoniste fino in fondo nella lotta scudetto, ma la partita più importante si sta giocando fuori dal campo, con la possibilità, ora, ancora più completa di costruire il nuovo San Siro, più moderno, più funzionale, ma soprattutto più redditizio per le due società.
Uno stadio finalmente di proprietà che le catapulterebbe immediatamente nella nuova dimensione da top club europei. Nuovo impianto, nuovi introiti, nuovi investimenti per nuovi enormi guadagni. Questo il progetto delle due società mai così a braccetto in cento e passa anni di storia. Una settimana fa infatti c’è stata l’importante svolta, quando il Consiglio Comunale di Milano ha approvato la delibera di vendita alle due società. Adesso, però, le due proprietà RedBird e Oaktree stanno definendo tutti i dettagli in merito all’abbattimento dell’impianto e alla successiva ricostruzione. Iter che però potrebbe andare anche per le lunghe, considerando l’importanza del progetto e la prassi italiana per queste cose, ma il dado è tratto e il progetto del nuovo San Siro è pronto e fa già sognare i tifosi delle due società.