Inter, in porta è un passo a due. Sommer e Martinez sono pronti a contendersi la titolarità: i nerazzurri blindano i pali.
I nerazzurri ripartono dalla porta. L’Inter lo aveva detto che voleva riproporre un dualismo importante fra i pali. Il motivo è semplice: le squadre vincenti di oggi, quelle che popolano l’Europa che conta, hanno tutte un portiere forte. Il calcio funzionale sta avendo la meglio sul calcio posizionale. Si attaccano gli spazi diversamente e arrivare in porta è più immediato.
Ci sono diverse traiettorie da tener presenti, anche il ritmo del gioco è cambiato. La differenza, oggi, la fa l’estremo difensore. Il portiere che riesce a neutralizzare il gioco altrui con tiri parati e conclusioni deviate in corner o messe fuori causa ha vinto. Il club ringrazia e si adegua.
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L’Inter, infatti, ha preso un portiere titolare come Sommer che il campionato appena trascorso è stato una vera saracinesca e intende offrire un’alternativa valida in caso di sua assenza. Come vice dello svizzero c’è Josep Martinez. Un portiere voglioso di affermarsi per giocarsi al meglio le proprie chance. Direttamente dal Genoa farà tribolare Inzaghi per chi dovrà guadagnare la titolarità. Parano molto entrambi, questo volevano i nerazzurri.
Pedine intercambiabili che non facessero differenza con i titolari. Entra uno, esce l’altro, ma gli effetti sono gli stessi. Ugualmente rassicuranti. I nerazzurri sono nuovamente alle prese con il dualismo in porta. Sta per cominciare la nuova stagione e l’Inter ha ulteriormente problemi di abbondanza. Meius abundare dicevano i latini. Marotta deve averli presi alla lettera.