La Polizia postale è riuscita, dopo quasi un anno di indagine, a risalire alla banda che aveva “agganciato” il giovanissimo su una piattaforma online
Il grave episodio si è verificato il 17 dicembre 2024 nella zona Bisceglie, all’interno del parco dei fontanili di Milano, e secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima, un ragazzo di 17 anni, è stata adescata tramite una piattaforma social da una delle ragazze del gruppo che lo ha convinto a seguirlo nel parco dove poi il giovane è stato circondato dal resto degli aggressori, malmenato e derubato prima di finire al pronto soccorso, dopo aver perso conoscenza per i colpi ricevuti.
Viviamo in un’epoca in cui l’accesso alla rete è istantaneo, pervasivo e quotidiano. La tecnologia accompagna ogni aspetto della nostra vita andando a incrociarsi anche con ragazzi minorenni, sia bambini che adolescenti. Infatti, fin dalla tenera età, i minori si ritrovano a navigare in un mondo digitale che offre enormi opportunità, impensabili un tempo, ma cela anche insidie profondissime che possono diventare tragedie che segnano il resto della vita.
Era stato “agganciato” online da una ragazza su una di queste piattaforme nate proprio per conoscere altre persone, ma quell’incontro si era subito trasformato in un incubo. I fatti risalgono a poco prima del Natale dello scorso anno quando un minorenne viene malmenato a calci e pugni, prima di perdere conoscenza e finire direttamente in ospedale dopo essere stato anche derubato dello smartphone, del portafogli e di una catenina d’argento che portava al collo, all’interno del parco dei Fontanili, nella zona di Bisceglie a Milano, a seguito di un incontro con una ragazza “conosciuta” su una piattaforma online.
Le successive indagini da parte delle forze dell’ordine hanno poi scoperto che la ragazza faceva parte di una banda composta da sei ragazzi di cittadinanza straniera, cinque peruviani e un venezuelano, che avevano teso una trappola al giovane minorenne.
Una volta attirato nel parco, il giovane era stato circondato dagli aggressori, immobilizzato e colpito ripetutamente con calci, pugni, un bidone della pattumiera e alcune bottiglie. Durante l’aggressione il ragazzo ha perso conoscenza a causa dei colpi ricevuti alla testa tanto da dover poi ricorrere alle cure del Pronto soccorso. Dopo un anno di lavoro le indagini hanno portato a una svolta importante e gli agenti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale cittadino, hanno ricostruito la dinamica dei fatti e identificato i presunti autori della rapina, arrestando i sei aggressori di età compresa tra i 19 e i 23 anni.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita tra la sera di giovedì e le prime ore dell’alba di venerdì, e gli indagati risultano già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata dall’Autorità Giudiziaria.