Dalla scaletta “un po’ incazzata” alla dedica alla premier Giorgia Meloni, sul palco infiammato del Meazza a Milano in 400mila seguono il Komandante Vasco Rossi
Oltre 400 mila spettatori presenti a San Siro ieri per lo spettacolo del loro “Komandante” Vasco Rossi. Una scaletta – a detta dallo stesso Blasco, quest’anno un po’ “incazzata”. E l’ironia, poco velata, di Vasco Rossi alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni con una dedica al vetriolo.
Il tour del cantante modenese è iniziato ieri, venerdì 7 giugno, ed è stato il primo live di sette in programma. Il palco immenso: 86 metri di larghezza e un maxi schermo che ricopre anche i lati per uno show già considerato tra gli indimenticabili di Vasco.
“E allora vedrete con la polizia che la situazione ritornerà, come prima, più di prima. Giorgia! T’amerò…Giorgia t’amerò”. La “dedica” dal palco del Meazza di Milano alla premier Meloni cantata da Vasco sulle note di Asilo Republic infuoca il pubblico – oltre 400 mila persone ad osannare il loro Komandante.
Per Vasco questo è il suo 30esimo concerto a San Siro. Durante il live le parole al suo popolo fanno esplodere il cielo sopra Milano: “Siamo sempre qui, lucidi e vivi finalmente a Milano! Noi siamo qui questa sera per fare rock, è lo spettacolo più potente dell’universo è il primo dei magnifici sette: sette volte sette San Siro”.
Sul maxi schermo che ricopre il grande palco per intero si susseguono le immagini di un drago e poi un cuore che batte. Tutto è pronto per l’ingresso del Komandante che apre il concerto con “Blasco Rossi”.
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Non solo la dedica poco velata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ma Vasco Rossi nella sua scaletta infila anche altri riferimenti al potere e al controllo. Così, con “Gli Spari sopra” la dedica è a “tutti i farabutti che governano questo mondo”. Sui social il cantante aveva già avvisato i suoi 400mila fan che quella di quest’anno sarebbe stata una scaletta “un po’ più incazzata, più dura perché questo è un periodo molto complicato e molto difficile. Siamo tutti preoccupati. Speriamo vada bene”.
D’altronde, riferisce sempre il Komandante, se i tempi sono duri, anche lo spettacolo è “duro e puro, senza sconti per nessuno. Senza sfumature di grigio. Solo bianco e nero”. In fondo il legame di Vasco a San Siro è ben consolidato e lungo 30 anni, dal primo show datato 10 luglio 1990 sono seguite molte altre date in ogni tour successivo.
Da solo due serate nel lontano 1995, a 3 nel 2003, poi aumentate a quattro nel 2011 e nel 2014, fino a 6 giornate nel 2019. E quest’anno il record assoluto: 7 serate, una settimana di spettacolo destinato a fare storia. E il popolo di Blasco si è organizzato al meglio: da giorni le tende sono fisse nei dintorni del Meazza. Molto altri sono arrivati direttamente a Milano nella stessa giornata, da ogni parte d’Italia, da soli, in compagnia e con figli. Insomma ce né per tutti. Vasco Rossi prima di iniziare il live, ieri ha spiegato: “La musica è una benedizione, qualcosa che unisce, una sostanza spirituale che può portare gioia e amore in questo momento storico particolarmente duro”.