Ogni due anni, il Consiglio d’Europa assegna il Landscape Award che, per l’edizione 2021 è andato in Val d’Astino, nella bergamasca.
Il riconoscimento premia la migliore gestione del territorio e del suo paesaggio di un Paese dell’Unione affinché sia da modello anche per gli altri. Il riconoscimento è stato conferito al Monastero, fondato nel 1070, e a tutta la Valle d’Astino, in provincia di Bergamo, un territorio che sta vivendo una seconda vita grazie alla sua biodiversità e all’applicazione dei principi di recupero e riutilizzo in un processo virtuoso che mescola storia, arte, agricoltura e tradizioni.
A dare l’annuncio del premio sono stati un orgoglioso sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il ministro della Cultura Dario Franceschini, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Roma.
“Un riconoscimento inatteso – così lo ha definito il Ministro – visto che l’Italia aveva vinto anche due anni fa. Dobbiamo esserne molto orgogliosi, e voglio ricordare che siamo l’unico Paese che ha nella carta costituzionale, all’articolo 9, la tutela del paesaggio”.
Nel caso del monastero e della sua valle, il recupero è stato possibile grazie a una collaborazione pubblico-privato che ha coinvolto la Fondazione della Congregazione della Misericordia Maggiore, il Comune e l’Università di Bergamo, una città che ospita, ogni anno, un Festival dedicato proprio al paesaggio e alla sua tutela e che, sulla scia di questo importante riconoscimento, ha intenzione di istituire un Osservatorio internazionale proprio per il paesaggio. Dopo tutto quello che ha attraversato la città con le scene che ben ricordiamo per la pandemia, un bel segno di rinascita.
IL progetto bergamasco ha avuto la meglio su 96 candidati.
“Quello della Valle di Astino – ha quindi aggiunto Franceschino – è un progetto di grandissimo valore che ha trionfato prima in Italia e poi in Europa. Un Paese che s’è rivelato in grande anticipo sulla valorizzazione del paesaggio rispetto alle tendenze che, per fortuna, oggi sono prevalenti anche in tutto il resto del mondo”.
Il riconoscimento precedente era stato assegnato a Carbonia, provincia del Sud Sardegna (SU).