Il vaccino Astra Zeneca si ha cambiato nome in Vaxzevria.
A darne annuncio, nel corso di un webinar promosso dalla Camera di Commercio Americana in Italia, è stato lo stesso amministratore delegato dell’azienda Lorenzo Wittum che ha voluto chiarire, fin dalle prime battute del suo intervento, ogni dubbio in merito: “non è nessuna operazione di restyling.
Il processo di definizione del nome di un farmaco è completamente diverso dal processo di approvazione. Sono due processi che vanno in parallelo”.
La sostanza rimane la stessa, l’efficacia anche, nonostante lo stop di qualche giorno dovuto all’accertamento di casi di trombosi verificatisi in soggetti che avevano ricevuto la somministrazione.
L’incontro è stato anche l’occasione per spiegare come parte della produzione, in particolare l’infialamento, sia già fatta nel nostro paese. Sono in corso di definizione anche accordi, ha detto Wittum, per produrre anche il principio attivo in Italia.
Il vaccino Vaxzevria, dunque, è ora al vaglio della FDA, l’ente regolatore statunitense, mentre il suo impiego sta mostrando benefici quantificabili.
“In Inghilterra dove quasi 15 milioni di persone sono state vaccinate con AstraZeneca – ha sottolineato Wittum – ha ridotto le ospedalizzazioni, dato protezione contro le infezioni e non ha mostrato effetti avversi particolari, diversi da quelli visti negli studi clinici. In ogni caso siamo a disposizione delle autorità regolatorie con tutti i dati che abbiamo”.