Gruppo San Donato: confermato il sequestro per truffa alla Regione

Il gip Roberto Crepaldi ha convalidato il sequestro di 34 milioni di euro a 8 società del Gruppo ospedaliero San Donato già disposto lo scorso 10 dicembre nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Paolo Storari.

Al gruppo fanno capo l’ospedale San Raffaele, il Policlinico San Donato, l’Istituto Ortopedico Galeazzi, gli Istituti Ospedalieri Bresciani, gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi, gli Istituti Clinici Zucchi, l’Istituto Clinico Villa Aprica e gli Istituti Clinici di Pavia e Vigevano.

L’azione è il risultato di un’indagine sui presunti rimborsi gonfiati ai danni della Regione per l’acquisto di protesi ortopediche e valvole cardiache.
Il Gruppo, infatti, avrebbe ricevuto degli sconti in base ai volumi ordinati mentre alla Regione avrebbe presentato documentazione di rimborso che riportava il prezzo pieno.

Nelle motivazioni della convalida si legge: “precisa scelta di politica aziendale, attuata se non da parte dei vertici aziendali, quantomeno dei dirigenti preposti all’ufficio acquisti, al fine di massimizzare i profitti a discapito della correttezza e trasparenza nei rapporti con l’ente regionale”.

Il gip ha quindi evidenziato: “come l’utilizzo delle note di credito quale metodo di scontistica per le endoprotesi, al pari di quanto già riscontrato in relazione ai rimborsi dei farmaci (…) abbia costituito, all’interno del Gruppo San Donato, una precisa scelta di politica aziendale”.
In questo caso il riferimento è a un’altra inchiesta sul rimborso di farmaci, sempre a prezzi maggiorati, per i quali il Gruppo aveva dovuto restituire alla Regione 10 milioni di euro mentre altri 5,5 milioni erano stati recuperati da tre case farmaceutiche coinvolte nell’inchiesta.

La frode, si legge nella conferma del provvedimento risiede “nella precisa scelta di richiedere ai distributori delle protesi stesse che lo sconto fosse operato con tale modalità e non in fattura, così da poter lucrare sul margine garantito dal maggior rimborso da parte della ragione”.

E quindi: “il mancato aggiornamento del tariffario dei valori, in termine di quota e ammontare della singola protesi, sia addebitabile anche all’andamento falsato dei prezzi gonfiati verso l’alto dall’artificioso comportamento del Gruppo San Donato”.

Impostazioni privacy