Il King’s College di Londra ha condotto uno studio per esaminare gli effetti del long covid ovvero il persistere di sintomi a molti mesi dalla diagnosi e nonostante il tampone di controllo negativo.
Il testo, giĂ pubblicato sulla rivista Nature ha valutato 4.182 casi in un periodo compreso tra il 24 marzo e il 2 settembre 2020. La valutazione avveniva attraverso una specie di diario elettronico giornaliero a cui si accedeva tramite app.
I risultati hanno evidenziato:
– 13,3 per cento dei partecipanti ha segnalato sintomi dopo 28 giorni dalla diagnosi;
– il 2,3 per cento manifestava sintomi dopo 12 settimane dalla diagnosi, tra cui affaticamento, mal di testa, dispnea – difficoltà respiratorie e anosmia – perdita dell’olfatto.
Gli scienziati hanno evidenziato che i sintomi erano piĂą frequenti in caso di obesitĂ , tra gli anziani e nei pazienti di genere femminile.
Per quanto riguarda l’incidenza dei sintomi:
– Stanchezza (97,7 per cento dei casi);
– Mal di testa (91,2 per cento);
– Problemi cardiaci (6,1 per cento);
– Difficoltà di memoria o concentrazione (4,1 per cento).
Carole H. Sudre, autrice dello studio, ha spiegato: “Sappiamo che l’infezione può manifestarsi con un ampio spettro di gravità , che spazia dalle forme asintomatiche fino alla possibilità di decesso del paziente.
Il nostro studio prospettico potrebbe contribuire a definire delle condizioni che rendono più elevato il rischio di sperimentare una forma grave di Covid-19 e individuare i metodi più efficaci per intervenire in questo senso”.
“Gli individui che riportavano più di cinque sintomi durante la prima settimana – ha specificato Claire J. Steves, terza firma dell’articolo – avevano più probabilità di sviluppare sintomatologie a lungo termine, e i più predittivi erano affaticamento, cefalea, dispnea, voce rauca e mialgia”.
“Tramite l’app Symptom Study – ha concluso Benjamin Murray, altra firma della ricerca – abbiamo chiesto ai partecipanti di indicare quotidianamente il loro stato di salute, i sintomi e i risultati di eventuali test Covid-19. Abbiamo rilevato che gli individui con lungo Covid avevano maggiori probabilità di aver richiesto una valutazione ospedaliera durante la degenza. L’unica condizione preesistente significativamente associata alla manifestazione di sintomi a lungo termine sembrava essere l’asma”.
Questa potrebbe dunque la via per capire, a partire dai sintomi sviluppati e da situazioni patologiche pregresse, se il paziente svilupperĂ o meno il long covid.
Servono, come spesso accade in questi casi, ulteriori dati numerici.