Il nucleo investigativo della polizia penitenziaria ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nel carcere di San Vittore e una all’esterno con obbligo di dimora. L’accusa è spaccio di droga.
Le indagini hanno accertato che il tramite con il mondo esterno era un’infermiera dell’Asst Santi Paolo e Carlo che è stata arrestata in flagranza di reato.
Il suo coinvolgimento risaliva ai mesi estivi quando era riuscita a far entrare in carcere anche dei mini cellulari con i quali due degli indagati, Loris Granillo e Daniele Colomeo procuravano le sostanze all’esterno, in prevalenza hashish e cocaina, per poi incaricare l’infermiera del ritiro.
L’organizzazione dello spaccio a San Vittore, ha scritto il gip Manuela Accurso Tagano, poteva contare su una vera e propria organizzazione che coinvolgeva più persone, si affidava a una rete di spaccio e poi si occupava di distribuire i profitti.
In queste attività era coinvolta anche la madre di uno degli indagati che aveva il compito di introdurre la droga in carcere e di pagare l’infermiera per il suo “lavoro” che avrebbe fruttato circa 1.100 euro.
La donna si è giustificata dicendo di avere agito per motivi economici.