L’unico indagato dalla Procura nella nuova indagine sulla morte di Chiara Poggi, spiega la sua versione dei fatti e attacca: “Io paura che Lovato possa svelare segreti? La verità è che…”
Un fiume in piena: Andrea Sempio si difende a spada tratta, allontana le accuse e difende la sua posizione, ribadendo un concetto chiaro: “Io con il delitto di Chiara Poggi non c’entro assolutamente nulla”. L’unico indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, esce allo scoperto, confermando una nuova linea di comunicazione: dopo la lunga intervista rilasciata pochi giorni fa a Chi l’ha visto, Sempio ha concesso il bis, parlando ai microfoni di Quarto Grado.

Ha allontanato le voci e difeso con forza la sua innocenza: “Con questa storia non c’entro niente. Il procedimento che c’è adesso è inevitabile. Mi arriva addosso e devo solo aspettare che passi”. La Procura di Pavia lo ha messo nel mirino, scavando nel suo passato e cercando di capire la veridicità del suo alibi per il giorno del delitto. Ma per Sempio ci sono tante cose che in questa nuova inchiesta sono poco chiare.
Le verità di Andrea Sempio: “Non tornano tante cose. Chiara non l’ho uccisa io”
“Non tornano tante cose”, ha ribadito. Su tutte la famosa impronta di scarpa numero 44 che “prima non era mia uscita e che invece adesso sembra uscire”, poi il dna che “prima sembrava che non si potesse leggere, mentre ora sembra clamorosamente tornato leggibile”. Sempio ha anche risposto alle domande sulle tante chiamate effettuate a casa di Chiara Poggi nei giorni precedenti al delitto, quando il fratello della ragazza (che era suo amico) era in vacanza. “Sono chiamate brevi e di giorni precedenti”, ha tagliato corto.
Sempio ha cambiato avvocato e si è detto voglioso di “apparire il più possibile tranquillo perché, come diceva una canzone, non bisogna mai sanguinare davanti agli squali”. Nelle ultime settimane sono successe tante cose: su tutte l’addio all’avvocato Lovato, l’indagine sul tentativo di corruzione del Pm di Pavia Mario Venditti. Una vicenda che Sempio allontana con forza: “Il discorso della corruzione del magistrato non ha senso, non tornano le cifre. Non avrebbe avuto senso corrompere il magistrato, perché comunque non era lui che poteva decidere tra un’archiviazione o meno. Non tornano le cifre, non tornano le persone, non torna come storia”. Che ha coinvolto anche il padre Giuseppe, e l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti. “Quando hanno fatto l’ultima perquisizione hanno trovato anche un foglietto dove mio padre ha annotato tutte le cifre che sono state date agli avvocati in quel periodo – aggiunge Sempio-. In quel foglio, mio padre si è segnato le spese e se le è segnate in migliaia. Ci sono tutti i vari prelievi: 1.000, 2.000, 1.500. Quindi, quando mio padre vuole scrivere in migliaia, scrive in migliaia; quando scrive 20-30, è per dire 20-30 euro”.

La nuova indagine si è basata anche su possibili festini hot che venivano effettuati nei pressi della Chiesa. E che, secondo alcune fonti investigative, potrebbero essere legati alla morte di Chiara Poggi. Particolare da sempre smentito dalla Congregazione della Sacra Famiglia ma su cui ora potrebbero esserci approfondimenti investigativi. “Riti satanici? Io sadico e picchiatore? “È l’ennesima balla, c’è poco da dire. Un’ennesima balla…”. Nei giorni scorsi è stato estradato Flavius Savu, un romeno di 43 anni che era stato condannato per un’estorsione a luci rosse a don Gregorio Vitali, all’epoca rettore del santuario della Bozzola di Garlasco. “Il nome lo conosco dai media, questa persona non l’ho mai vista”… “Io non frequentavo le Bozzole. Sono stato qualche volta alla fiera che fanno lì a Pasqua, alla festa del Paese, perché lì mettono le bancarelle, ma non ho mai frequentato il giro delle Bozzole”.
Chiusura dedicata alla scelta di dividersi dall’avvocato Lovati. Qualcuno ipotizza che l’ex legale potrebbe rivelare dei segreti scomodi su Sempio: “Non esiste. Dalle apparizioni che ho visto, lui comunque continua a difendermi, continua a riportare che secondo lui io non solo non sono stato, ma sono totalmente estraneo alla vicenda. Per l’avvocato Lovati ho sempre rispetto, stima e affetto, perché sono almeno dieci anni che andiamo avanti insieme”.





