Più che carceri, dei lager: che succede nei penitenziari di Milano?

Situazioni e condizioni sempre più paradossali nelle case di reclusione milanesi dove i detenuti si lamentano con una lettera

Non bastava il sovraffollamento e i pestaggi, le condizioni delle carceri di Milano è davvero in uno stato allucinante. Che i posti latitano in virtù della maggioranza dei detenuti è un dato di fatto che ormai non fa più notizia ma che le condizioni di sopravvivenza siano allo stremo è qualcosa d’incredibile.

La vista esterna del penitenziario di Opera a Milano
Più che carceri, dei lager: che succede nei penitenziari di Milano? (Ansa Foto) Milanocityrumors.it

Dal carcere minorile Beccaria, dove si sta facendo largo un’inchiesta che sta facendo parlare parecchio, si passa direttamente al penitenziario di Opera, dove c’è una situazione legata alle condizioni di vita quotidiana che lascia più che a desiderare. Nell’intera struttura riservata ai detenuti ci sono docce senza acqua calda, con diverse infiltrazioni nelle stanze, per non parlare dei lunghi tempi di attesa per parlare con i familiari o con i legali.

Tutto questo è all’interno di una lettera firmata da 135 detenuti di diverse sezioni del carcere di Opera che si lamentano e denunciano le condizioni di vita nella casa di reclusione. Lamentele e denunce che sono arrivate fino al Parlamento dove Silvia Roggiani, deputata del Partito Democratico insieme ad altri colleghi di altri partiti, hanno sollevato il tema davanti al Ministro della Giustizia Nordio che in questi giorni ha il suo bel da fare con quanto è accaduto al Beccaria.

Una lettera dei detenuti arrivata in Parlamento

Una lunga lettera dove è segnato e segnalata ogni disfunzione che c’è e si vive all’interno del carcere di Opera. Sarebbero addirittura 43 criticità sono segnalate nella lunga missiva. “Mancanza di acqua calda nelle docce che determina gravi problemi di raffreddamento e una maggiore suscettibilità a contrarre raffreddore e patologie respiratorie”, scrivono i detenuti con dettagli che hanno accapponare la pelle.

Ma la situazione è ben più seria di quello che sembra e appare. All’interno delle varie sezioni del carcere di Opera ci sono  “problemi con la linea telefonica”, con la possibilità di sentire il proprio avvocato solo una volta a settimana “se va bene”. E questo è ingiusto e incostituzionale.

Una macchina dei vigili del fuoco fuori dal carcere Beccaria durante un incendio
Una lettera dei detenuti arrivata in Parlamento (Ansa Foto) Milanocityrumors.it

Finestre nelle camere che quando piove entra acqua”, “luce artificiale nelle camere non sufficiente”, “campanello per chiamata d’emergenza vengono disattivati, se qualcuno sta male bisogna sbattere e urlare”, mancanza di medici e infermieri, “tempi di attesa lunghissimi” per i colloqui con i familiari, palestre allagate e materassi da sostituire. E infine denunciano le “griglie alle finistre piccolissime che impediscono di vedere in lontananza”. Situazioni gravi a cui è necessario e obbligatorio porre rimedio.

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