La senatrice Liliana Segre, con le sue 90 primavere, è stata tra coloro che si sono sottoposti alla vaccinazione contro il covid.
Lo ha fatto, come tutti, seguendo l’iter previsto dalla Regione e presentandosi all’ospedale Fatebenefratelli dove è stata accolta dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore al Welfare Letizia Moratti.
In quella occasione la Senatrice è diventata anche testimonial della campagna vaccinale per gli ultra ottantenni ai quali si è sentita di trasmettere questo messaggio: “Penso che chi si rifiuti di fare il vaccino sia purtroppo pauroso o non abbastanza informato.
Quindi da nonna novantenne dico ai miei “fratelli” e alle mie “sorelle”, che arrivano a questa età, di non avere paura e di fare il vaccino.
Non ho paura del vaccino, ho paura della malattia”.
Neanche il tempo di finire la frase e su internet si sono scatenati i leoni da tastiera.
Con tanto di nome e cognome si sono prodotti in una valanga di insulti.
Bilanciati e superati dalle prese di posizione in difesa della Senatrice che, lo ricordiamo, è sopravvissuta all’Orrore.
La Polizia Postale è già al lavoro per rintracciare gli autori. L’ipotesi di reato è di minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale e l’indagine è coordinata dal capo del pool antiterrorismo della procura milanese Alberto Nobili.
Per effetto di minacce digitali simili, nel 2019 si è deciso di assegnare una scorta a Liliana Segre.