Il sindaco Sala è stato assolto per intervenuta prescrizione dal reato di falso ideologico nell’ambito del processo per l’appalto della Piastra dei Servizi dell’Esposizione Universale.
Questo è quanto ha deciso Il collegio dei giudici della Quarta sezione penale della Corte d’appello di Milano.
I fatti risalgono al periodo in cui Sala era amministratore delegato di Expo e riguardano fatti accaduti nel 2012 allorché firmò due verbali retrodatati per sostituire due commissari incompatibili con la gara d’appalto.
Per questo reato era stata emessa, il 5 luglio 2019 , la condanna in primo grado a sei mesi di reclusione, convertiti in pena pecuniaria di 45 mila euro.
Lo scorso 17 settembre, il suo avvocato Salvatore Scuto aveva chiesto l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussisteva. In quella occasione, aveva però ottenuto l’attenuante dell’aver agito per motivi di “particolare valore morale o sociale”.
Il suo commento alla chiusura di questa vicenda è stato: “Ho persuaso Beppe Sala a non rinunciare alla prescrizione, maturata già lo scorso mese di novembre, cosi ponendo fine ad una vicenda giudiziaria figlia dell’inconsueta iniziativa della Procura Generale, intrapresa quando, nel novembre 2016, era facilmente presumibile che il termine prescrizionale per il reato contestato sarebbe maturato nel corso del procedimento”.