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Caso Rocchelli: la Cassazione assolve il militare ucraino sospettato

La Corte di Cassazione ha messo fine alla vicenda giudiziaria sul caso Andy Rocchelli confermando l’assoluzione, già pronunciata in Appello, per il principale sospettato, il sergente ucraino Vitalij Markiv.

I fatti risalivano al 2014 quando Rocchelli e il suo interprete Andrej Mironov si trovavano in Ucraina, nella regione del Dombass, per documentare gli effetti del conflitto in corso tra i separatisti filo-russi e l’esercito ucraino. Come spesso accade negli scenari di guerra, Andy si stava occupando delle ricadute del conflitto sui civili. E così erano rimasti coinvolti in un vero e proprio attacco, a colpi di mortaio, sparati dai militari appostati su una collina nelle vicinanze. Andy e Andrej erano rimasti uccisi sul colpo mentre un collega francese, William Roguelon, era rimasto ferito.

Non sono mai stati chiariti i motivi di quello che somigliava troppo a un omicidio. Il processo, che aveva individuato in Markiv il responsabile, era stato caratterizzato da diverse stranezze, riconducibili a vere e proprie ingerenze del governo Ucraino sui nostri magistrati impegnati nel processo.
Tra il 2019 e il 2020 c’erano state anche diverse manifestazioni a difesa dell’imputato in varie città italiane.
Le ingerenze sul processo, inoltre, avevano persino preso la forma di vere e proprie pressioni prima con l’invio di email dal Ministero della Giustizia ucraino e poi con la partecipazione del ministro dell’interno Arsen Avakov a una delle udienze.

Nella vicenda giudiziaria che ne era seguita, il Tribunale di Pavia aveva condannato Markiv a 24 anni. La Corte di Appello di Milano aveva ribaltato la sentenza trasformandola in assoluzione e chiedendo la scarcerazione dell’imputato che, infatti, aveva fatto rientro in Ucraina.
L’ultimo passaggio atteso era la Cassazione.

Poco prima dell’udienza, Elisa Signori e Rino Rocchelli, i genitori di Andy avevano detto: “Ci aspettiamo che il verdetto sia conseguente alla dinamica dei fatti e che questo delitto non resti impunito visto che la responsabilità Ucraina è stata per due volte accertata”.

Forse intuendo un esito contrario alle aspettative, la mamma di Andy aveva aggiunto: “Dopo 7 anni e mezzo forse abbiamo un po’ di stanchezza ma in noi c’è la stessa fermezza, andremo avanti”.