L’operazione ha riguardato le province di Como, Varese e Milano, e ha portato, nello specifico, a due misure di arresti domiciliari, un obbligo di dimora e un obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria arrivati al termine di un’indagine partita nel 2018 e chiamata “Terre fantasma”. Coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha visto la collaborazione dei Carabinieri di Turate (Como), del Gruppo Forestali di Como e dei militari della Compagnia Guardia di Finanza di Olgiate Comasco (Como).
Nell’azione criminale rientrava anche un giro di fatture a fronte di operazioni inesistenti dietro le quali si nascondeva lo smaltimento illegale documentato da oltre 3mila carichi arrivati a un sito di frantumazione di rifiuti edili presente nel comune di Rovellasca. Sono stati così scoperti oltre 16mila metri cubi di rifiuti speciali, non pericolosi, provenienti dai cantieri di diverse province lombarde che venivano triturati in un impianto sprovvisto di autorizzazione e rivenduti come materiale da costruzione privo delle certificazioni necessarie. Materiale che è finito anche nella realizzazione di opere pubbliche come il centro sportivo di Cislago, Varese, alcuni interventi lungo la Pedemontana e la ferrovia Milano – Saronno nella stazione di Garbagnate Milanese nonché in opere private a Ceriano Laghetto, hinterland di Milano.