La Resistenza ha perso il partigiano Porthos

La Resistenza ha perso un altro dei suoi testimoni con la scomparsa, all’età di 98 anni, del partigiano Gennaro Di Mauro, nome di battaglia Porthos, originario di Sarno, provincia di Salerno, ma residente a Milano da anni.

Nel darne notizia, il presidente provinciale di Anpi Milano, Roberto Cenati, che ha ricordato il suo il contributo di partigiano alla lotta di liberazione dal nazifascismo.
Di Mauro lavorava come meccanico manutentore alle Cotoniere di Nocera e quando la Repubblica di Salò impose la leva obbligatoria decise di prendere la via della montagna per unirsi alla Brigata Matteotti Val Bisagno dove scelse il nome di battaglia di Porthos perché, aveva spiegato, era il più sanguigno dei tre Moschettieri. Il suo compito era infatti quello di comandante di un distaccamento d’assalto che interveniva in caso di difficoltà dei compagni di lotta. Di quegli anni ricorda i rastrellamenti, le morti di tanti ragazzi giovani e il pericolo ma anche il cuore grande degli abitanti della montagna che aiutavano i partigiani dandogli cibo e vestiti.

Catturato con altri due partigiani nel dicembre del 1944 sfugge alla fucilazione grazie a uno scambio di prigionieri. Subito dopo la guerra si trasferisce a Milano dove, negli anni diventa prima presidente della sezione Anpi all’Alfa Romeo e poi della sezione Capettini a Musocco, di cui conservava la presidenza onoraria.

Insignito del diploma e medaglia dal Ministero della Difesa nel 2016 aveva deciso di testimoniare la sua esperienza di partigiano nelle scuole.
Nel commentare la sua scomparsa Cenati ha detto: “Ho conosciuto nel corso degli anni Gennaro e ho sempre apprezzato la sua passione politica, il suo costante riferimento ai valori dell’antifascismo e della Costituzione, la sua assoluta e disinteressata dedizione alla sua associazione, l’Anpi, da lui sempre degnamente rappresentata. Ai familiari esprimiamo la nostra commossa e affettuosa vicinanza”.

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