Dopo mesi di indagini sono stati rintracciati e arrestati i sette componenti della banda responsabile della rapina alla filiale del Credit Agricole di piazza Ascoli, zona est della città, lo scorso 3 novembre.
La Polizia di Stato ha notificato loro un’ordinanza di custodia cautelare in carcere direttamente nella provincia di Napoli dove risiedevano proprio mentre la banda si apprestava a mettere a segno un altro colpo tra Milano e Torino.
Le indagini si sono avvalse della testimonianza del direttore della filiale che aveva fornito indicazioni sull’inflessione della voce dei rapinatori oltre che del raffronto con episodi che si erano verificati tra la Lombardia e l’Emilia Romagna e avevano in comune l’accesso ai caveau della banca attraverso tunnel sotterranei.
Altri elementi utili agli inquirenti erano poi arrivati dai filmati delle videocamere di sorveglianza, specie interna, che avevano immortalato uno dei rapinatori prima che la oscurasse con uno spray.
La collaborazione con Metropolitana Milanese, che gestisce l’intera rete sotterranea, aveva poi permesso di capire che una parte del cunicolo scavato per accedere era stato preparato mesi prima della rapina e che solo l’ultimo tratto era stato scavato all’ultimo momento come avevano confermato i picconi ritrovati dagli inquirenti dentro al tunnel.
Tunnel che era alto poco più di un metro e largo 80 cm e dal quale erano sbucati i rapinatori, con il volto coperto da maschere, quel 3 novembre circondando il direttore della filiale Paolo Blasetti che era appena sceso nel seminterrato. Quello armato lo aveva poi colpito alla testa con il calcio della pistola intimandogli, urlando, di aprire il caveau con i contanti.
In seguito a quel trambusto, una delle due impiegate che era al piano di sopra era riuscita a uscire dalla banca per chiedere aiuto mentre l’altra rimasta dentro era stata immobilizzata. Il repentino arrivo della Polizia aveva disturbato i piani dei rapinatori che avevano rivolto la loro attenzione alle cassette di sicurezza svuotandone una trentina. Nel darsi alla fuga avevano quindi azionato gli estintori provocando una nube di fumo che li aveva coperti. Nonostante l’inseguimento sotterraneo i sette si erano dileguati con facilità approfittando anche della gente che popolava un vicino mercato rionale.