Per il secondo anno consecutivo il Centro studi in Economia e regolazione dei servizi, dell’industria e del settore pubblico dell’Università di Milano-Bicocca ha elaborato un elenco delle città più virtuose nel campo dell’economia circolare che prevede quindi il riutilizzo delle materie prime e l’attenzione alla sostenibilità.
Rispetto all’edizione del 2019, la nuova classifica ha presentato due importanti novità: il numero delle città prese in esame che è salito da 10 a 20 e l’esame delle capitali europee.
La valutazione è partita da 5 cluster che comprendevano input sostenibili, condivisione sociale, uso di beni come servizi, end of life ed estensione della vita dei prodotti.
A questi sono stati sommati 28 indicatori che includevano l’utilizzo dei trasporti pubblici o dei servizi di sharing mobility, la concentrazione di PM10, la diffusione di eco-brevetti e il numero di aziende che rientrano nella definizione di “green jobs”.
Per ogni indicatore è stata poi elaborata classifica parziale con punteggi assegnati da 0 a 10.
Per quanto riguarda l’Italia il primato spetta dunque a Milano seguita da Trento e Bologna. In fondo alla classifica sono, invece, finite alcune città del sud coma Palermo e Catania.
La stessa analisi condotta sulle capitali europee ha visto assegnare il primato a Copenhagen seguita da Parigi e Berlino.
Nel commentare questi dati Massimo Beccarello e Giacomo Di Foggia, direttore scientifico e ricercatore del Centro Studi hanno sottolineato:
“[…] La Commissione Europea, presentando l’ambizioso progetto Green New Deal lo scorso gennaio, ha collocato l’economia circolare al centro delle nuove politiche europee necessarie per raggiungere gli obiettivi che l’Europa ha sottoscritto a Parigi nel 2015. La sostenibilità è un tema al centro anche del Recovery Fund. Ecco perché è importante partire da una mappatura delle politiche di prossimità del cittadino e da una misurazione dell’efficacia delle aree urbane che sono oggi il motore dello sviluppo economico e sociale”.