Carlo Mosca, il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari arrestato con l’accusa di avere somministrato farmaci a dosaggio sbagliato a due pazienti covid, si è difeso affermando: “Nego di aver somministrato quei farmaci”.
Un messaggio ribadito anche dai suoi legali Elena Frigo e Michele Bontempi che sono in attesa della data per l’interrogatorio del loro assistito: “Speriamo possa parlare prima possibile e – hanno aggiunto – chiarire la sua posizione”.
Secondo l’accusa, che ha messo agli atti uno scambio di messaggi whatsapp tra due infermieri che accusano il medico di avere agito di proposito, tra i mesi di marzo e aprile 2020 il primario avrebbe somministrato un farmaco anestetico a due pazienti anziani di 61 e 81 anni, colpiti da covid, causandone la morte.
I Carabinieri del Nas hanno quindi cercato evidenze sulla condotta del primario. Il farmaco utilizzato, infatti, è normalmente impiegato come anestetico e muscolo rilassante nei pazienti che necessitano di essere intubati, per facilitare questa operazione. Se questa necessità non c’è, come sembrerebbe nel caso dei due pazienti deceduti, la somministrazione unita al dosaggio sbagliato, risultano letali.
Dagli accertamenti tecnici sulle cartelle cliniche di numerosi pazienti deceduti in quel periodo si è riscontrato un repentino aggravamento delle condizioni di salute non facilmente spiegabile tanto che ai fini dell’indagine sono state anche riesumate tre salme per essere sottoposte ad autopsia e analisi tossicologica.
Nelle cartelle cliniche dei due deceduti, non è indicata la somministrazione del farmaco incriminato mentre alcuni infermieri di turno in quel momento avrebbero assistito alla sua somministrazione.
Questo particolare ha fatto sì che all’indagato sia stato contestato anche il reato di falso in atto pubblico.
La vicenda, per le vittime e per il fatto di aver coinvolto un primario del Pronto soccorso quando tutti gli ospedali italiani erano in affanno per effetto del coronavirus, è molto delicata e si presta a creare mostri da prima pagina dei giornali.
Per questo sono importanti le parole del sindaco di Montichiari Marco Togni: “alcun giudizio, anche perch non sono medico” e ancora “Conosco però il grande lavoro svolto da tutti i medici […] si sono prodigati con turni di lavoro massacranti per salvare vite umane e tra questi, per primi, gli operatori del Pronto soccorso”.
“Certamente il reato ipotizzato è molto grave e comporta provvedimenti precauzionali” ha fatto sapere l’Ordine dei Medici di Brescia – “Ma si tratta di un’indagine, non di una sentenza passata in giudicato”.
L’Ordine si rimette al lavoro dei magistrati e si muoverà di conseguenza una volta che saranno accertate le responsabilità del primario indagato.