Stando alle indagini della sezione omicidi della squadra mobile, durante la partita di semifinale di “Super League” si sarebbero accesi gli animi delle opposte tifoserie. Da un acceso scambio verbale, però, si sarebbe presto passati ad altre vie fino a che la vittima non è stata circondata dai sei arrestati e non sono spuntati i coltelli. I colpi lo hanno così raggiunto al petto e alla schiena riuscendo a raggiungere il cuore. L’uomo è morto poco dopo il ricovero in ospedale ma nella confusione che si è creata intorno all’accaduto i responsabili del gesto hanno avuto tutto il tempo di fuggire indisturbati.
Il lavoro investigativo si è quindi concentrato sulle testimonianze dei presenti alla partita e sui filmati delle telecamere di sicurezza che hanno reso possibili l’identificazione e le successive perquisizioni avvenute nell’hinterland milanese. Proprio da una di queste si è arrivati al primo fermo. Dalle altre sono poi arrivati il sequestro degli abiti indossati durante l’aggressione e il ritrovamento di tre coltelli.
Man mano che il cerchio sui responsabili si stringeva c’è stato anche chi si è presentato spontaneamente in Questura mentre è stato accertato che altri stavano pianificando perfino una fuga all’estero.