L’iniziativa coinvolgerà 14 pasticcerie, 3 in più rispetto allo scorso anno, riconoscibili grazie al simbolo sulla vetrina. Permetterà di acquistare un secondo dolce da destinare a chi non la possibilità di comprarne uno.
Per ogni prodotto “sospeso”, la pasticceria che aderisce all’iniziativa aggiungerà un secondo panettone aumentando così le quantità disponibili per la distribuzione.
La novità, rispetto al 2019, è la possibilità di contribuire all’iniziativa attraverso una donazione sul sito http://panettonesospeso.org/ che si tradurrà in tempo quasi reale in un altro panettone da donare.
Anche per questo secondo anno l’iniziativa ha il patrocinio del Comune.
“Non sarà un Natale come gli altri – hanno spiegato Gloria Ceresa e Stefano Citterio, ideatori e fondatori dell’associazione Panettone sospeso – ed è per questo che proprio quest’anno la nostra iniziativa assume un significato ancora più potente.
Purtroppo, la crisi legata all’emergenza sanitaria ha colpito duramente le fasce più deboli e le persone più fragili, ma noi siamo convinti che la proverbiale generosità dei milanesi sarà più forte della pandemia.
Una generosità che lo scorso anno ci ha consentito di raccogliere – e donare- ben 1.644 panettoni.
Speriamo di raccoglierne tanti anche quest’anno e aiutare chi è in difficoltà a sentirsi meno solo: il panettone, emblema del Natale e della condivisione, può diventare una piccola carezza per colmare, in parte, un grande bisogno”.
Le pasticcerie aderenti sono: Alvin’s, Davide Longoni, Gelsomina, Giacomo, Marlà, Massimo 1970, Moriondo, San Gregorio, Sant Ambroeus, Ungaro e Vergani. A queste si sono aggiunte per il 2020 I dolci del Paradiso di Comunità nuova, la onlus di don Gino Rigoldi, Martesana Milano e Panettone Cracco Pasticceria.
Al termine della raccolta, prima di Natale, i panettoni saranno consegnati a Casa Jannacci, la Casa dell’accoglienza in viale Ortles che offre assistenza ai senza fissa dimora, e a Milano aiuta, la rete di solidarietà creata dal Comune di Milano per sostenere i cittadini e le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza da Covid-19.