A Palazzo Reale apre oggi la mostra dedicata al Realismo Magico e al periodo che va dal 1920 al 1935.
Curata da Gabriella Belli e Valerio Terraroli e allestita dallo Studio Mario Bellini, insieme a Raffaele Cipolletta, ospiterà 80 opere provenienti da collezioni private e da musei fino al 27 febbraio 2022.
La definizione di Realismo Magico si deve allo scrittore, giornalista e drammaturgo Massimo Bontempelli che nel 1928 la delineava così: “Precisione realistica di contorni, solidità di materia ben poggiata sul suolo; e intorno come un’atmosfera di magia che faccia sentire, traverso un’inquietudine intensa, quasi un’altra dimensione in cui la vita nostra si proietta”.
Per Milano si tratta di un ritorno a questo tema a 30 anni dall’ultima mostra e l’inaugurazione ha visto il primo impegno pubblico del nuovo assessore alla cultura Tommaso Sacchi che ha esordito dicendo: “Sono molto emozionato nell’inaugurare questa mostra, la prima del mio mandato a Milano, che prosegue la linea di qualità artistica e curatoriale ormai riconosciuta a Palazzo Reale anche a livello internazionale. Una linea che intendo portare avanti con convinzione anche in futuro”.
“L’esposizione – ha quindi spiegato – è il frutto di un progetto condiviso con partner privati e, al tempo stesso, il risultato di un lungo periodo di studio e di lavoro per riunire a Palazzo Reale i capolavori più importanti e le opere più significative del Realismo Magico”.
In mostra troveranno spazio opere di Casorati, Carrà e Sironi, solo per citare gli artisti più rappresentativi e, per la prima volta, sarà presentata l’intera collezione di Emilio Bertonati, gallerista e critico d’arte tra i primi a riconoscere il valore di questa nuova corrente artistica tanto da acquistarne diverse opere che esponeva già nei primi anni Sessanta.
La mostra permetterà anche un confronto con le tendenze artistiche degli stessi anni in Germania oltre che con le altre correnti artistiche degli stessi anni in Italia.