Vasta operazione contro la pedopornografia

Sono durate due anni le indagini che hanno portato allo smantellamento di una vasta rete di pedopornografia online in un’operazione di Polizia che è stata ribattezzata “Luna Park”.

Sul campo oltre 300 uomini della Polizia postale impegnati in perquisizioni e arresti, spesso in flagranza di reato, distribuiti in 53 province e 18 regioni italiane.
Buona parte dell’attività investigativa, coordinata dai procuratori aggiunti Fusco e Mannella insieme ai sostituti Barilli e Tarzia, si è svolta online con infiltrazioni degli agenti del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online nei gruppi di Whatsapp e Telegram – ne sono stati identificati 159 – nei quali sono stati rintracciati 432 utenti.

Questi gruppi avevano poi regole molto stringenti per accedere e mantenere l’anonimato.
Immaginabile il tenore dei filmati sequestrati che ritraevano violenze su minori che arrivavano, in alcuni casi, a includere perfino i neonati.

Tra i gestori di questi gruppi sono stati identificati un napoletano 71enne e un disoccupato di Venezia di 20 anni a riprova della trasversalità dell’azione criminale che non fa differenza per professione o età o provenienza geografica.

Sul fronte italiano dell’indagine, che ha permesso di risalire anche all’identità di alcuni utenti a partire da un nickname, le regioni con il più alto tasso criminale – si parla del 35% degli indagati – sono risultate Lombardia e Campania.

A livello internazionale, invece, sono stati identificati 351 utenti per i quali sono stati disposti i relativi arresti grazie alla cooperazione internazionale tra i diversi uffici di Polizia.

Insieme agli arresti gli agenti hanno provveduto al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer, account di email e profili social.
Rintracciati anche gli account utilizzati per la richiesta del materiale pedopornografico.

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