Il procuratore Stefano Civardi, titolare dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex sindaco di Opera Antonino Nucera ha firmato l’atti di chiusura delle indagini che aggiunge ulteriori ipotesi di reato a quelle contestate.
L’arresto e la successiva concessione degli arresti domiciliari erano nate dall’accusa di peculato sulle mascherine, appalti favoriti per amici e traffico di rifiuti. Su quest’ultimo reato, le indagini della prima sezione del Nucleo investigativo dei Carabinieri hanno quantificato in 5.462 metri cubi il totale dei rifiuti gestiti abusivamente provenienti dai cantieri di Opera e di Monza che venivano poi stoccati sia nel terreno comunale in uso alla Croce Rossa sia nelle cascine del Parco Agricolo sud con tanto di falsificazione dei campionamenti inviati ad Arpa.
Per quanto riguarda gli altri reati contestati, è emerso che Nucera si sarebbe fatto cancellare almeno due multe per eccesso di velocità e circolazione nelle corsie riservate da due comandanti della Polizia localeche, per questo, ora risultano indagati.
Inoltre, dopo l’elezione a sindaco, avrebbe continuato a lavorare come dirigente del personale Ata presso l’istituto “Bonaventura Cavalieri” di Milano, intascando così quasi 60mila euro.
Da ultimo ci sarebbero dei favori nei confronti di più di una società di costruzione per gli appalti che riguardavano la manutenzione straordinaria di strade comunali, scuole, del campo sportivo e del centro civico che avrebbero reso a Nucera e alla sua compagna, che era caposettore Urbanistica, quasi 49 mila euro.