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Cronaca

Morte Giulia Tramontano, appello accorato della sorella Chiara: “Ergastolo a Impagnatiello”

Dopo la morte di Giulia Tramontano, uccisa al 7° mese di gravidanza dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, la sorella Chiara non si da pace e posta un messaggio diventato virale sui social in breve tempo. La richiesta di giustizia per Giulia con l’ergastolo per il suo assassino

Non si da tregua la sorella di Giulia Tramontana, uccisa con 37 coltellate dal fidanzato 30enne Alessandro Impagnatiello  a soli 29 anni lo scorso maggio. Giulia era in attesa del suo primo figlio quando è stata assassinata con crudeltà dal compagno e padre del bambino. A distanza di 8 mesi dall’assassinio, Chiara Tramontano continua la sua battaglia giudiziaria.

Giulia Tramontano, l’appello della sorella Chiara diventa virale sui social. Ecco cosa ha scritto la ragazza. (@Instagram) milano.cityrumors.it

Chiede giustizia e lo fa usando anche i social. L’ultimo post pubblicato dalla ragazza su Facebook è diventato virale in pochissimo tempo. Quello che chiede la famiglia Tramontano è che sia fatta giustizia attraverso la richiesta dell’ergastolo per l’imputato Impagnatiello, reo confesso per l’omicidio della fidanzata e del figlio che la 29enne portava in grembo.

Il post di Chiara Tramontano

“Ci siamo. Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella. Giustizia per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più in 5 a tavola. Giustizia per Giulia, che ha perso la vita, la famiglia e non per ultimo, suo figlio Thiago”.

Giulia Tramontano, l’appello della sorella Chiara diventa virale sui social. Ecco cosa ha scritto la ragazza. (@Instagram) milano.cityrumors.it

Il post pubblicato da Chiara, sorella di Giulia Tramontano, arriva a distanza di una settimana dall’inizio del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, accusato per la morte della 29enne Giulia e del figlio Thiago non ancora nato.

Nel lungo post si legge ancora: “Giustizia per Chiara, che ha perso sua sorella maggiore, guida, spalla e riparo da tempesta. Giustizia per Mario, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote ed in silenzio urla strazio e dolore. Giustizia per Loredana e Franco, la cui vita si è fermata quel giorno e che vivono nel solo ricordo della figlia Giulia, che hanno cullato dal primo giorno e cresciuto per 29 anni con amore e dedizione. Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo”.

L’appello diventato virale

Nel giro di poco tempo dalla pubblicazione del post di Chiara Tramontano, l’appello della sorella di Giulia è diventato virale. Quello che la ragazza chiede è semplice giustizia per una morte atroce e per questo chiede l’ergastolo, come pena esemplare nei confronti di un “essere inumano” che il 27 maggio 2023 nell’appartamento di Senago, dove la coppia viveva, ha posto fine alla vita di una ragazza di 29 anni.

A chiudere il post, un incitamento verso chi legge: “se vuoi, condividi per gridare giustizia per mia sorella e mio nipote, barbaramente uccisi il 27 Maggio 2023“. Centinaia di condivisioni e infiniti i commenti di utenti che ribadiscono la loro vicinanza alla famiglia di Giulia e si uniscono alla richiesta di giustizia avanzata da Chiara.

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Attesa la prima udienza

E’ fissata per il 18 gennaio prossimo la prima udienza davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano. Il presidente è Antonella Bertoja. La procuratrice aggiunta è Letizia Mannella e il pm Alessia Mantegazzo. In difesa del reo confesso Impagnatiello due avvocatesse: Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia.

Nella prossima udienza saranno resi noti i testimoni di accusa e difesa. Per l’imputato l’accusa è di omicidio aggravato da futili motivi, dalla crudeltà, dal vincolo della convivenza e dalla premeditazione. Questa aggravante su Impagnatiello è emersa nel corso delle indagini quando gli investigatori hanno scoperto le ricerche sul web effettuate dall’ex barman su “come far sparire le bruciature da una vasca da bagno”, o “su come uccidere un feto con il veleno” e infine “l’acquisto di cloroformio”.

Per la parte civile, in tribunale sarà presente oltre alla famiglia della vittima, assistiti dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, anche il Comune di Senago costituito parte civile, rappresentato dal legale Antonio Ingroia.