Chiara Ferragni ricomincia dal Regina Margherita di Torino. La donazione di un milione di euro è arrivata: la nota della struttura.
Chiara Ferragni riparte dalle certezze. Una, più amara, riguarda l’iscrizione al registro degli indagati per truffa aggravata. L’altra – più dolce e che sa di ripartenza – ha a che fare con la donazione di un milione di euro al Regina Margherita di Torino per porre rimedio, secondo quanto la donna aveva affermato nel video di scuse pubbliche, alla pratica commerciale scorretta relativa al pandoro griffato (Pink Christmas) Balocco.
La querelle, che coinvolge anche attività benefiche, ha mosso l’Antitrust. Notificata un’ammenda di un milione di euro, ma non è finita. Potrebbero esserci anche riscontri penali. Il motivo dell’iscrizione al registro degli indagati della Ferragni riconduce proprio alla possibilità di illeciti dovuti ad accordi precedenti che sarebbero intercorsi fra l’imprenditrice e Alessandra Balocco – referente dell’azienda dolciaria – questo vorrebbe dire (se confermato) che la nota manager avrebbe avuto un ruolo di primo piano per quanto concerne l’alterazione degli importi e la distribuzione.
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La merce, nello specifico, è stata venduta con un prezzo maggiorato per far sì che parte degli importi ottenuti finanziassero attività benefiche. L’ultimo passaggio, riguardante l’inchiesta, ci sarebbe stato solo parzialmente. Nel senso che parte degli introiti sarebbe stata divisa tra l’imprenditrice e l’azienda dolciaria e in beneficenza risulterebbe spedita soltanto una cifra precedentemente concordata, senza riscontri per quanto concerne gli incassi successivi delle vendite.
Questo potrebbe essere l’impianto accusatorio. Il Procuratore di Milano, Eugenio Fusco, nel frattempo sta esaminando da ieri documenti pervenuti in merito all’indagine in corso che mostrerebbero alcune mail fra la Balocco e Chiara Ferragni, il cui contenuto avrebbe un ruolo chiave negli sviluppi dell’indagine. Chiara Ferragni, intanto, si è detta serena perchè sa di aver agito in buona fede. La conferma dell’avvenuta donazione al Regina Margherita di Torino – in questa diatriba legale – gioca a suo favore perchè confermerebbe la volontà della manager di archiviare le polemiche, ma non scagionerebbe (in caso di accuse confermate) dal presunto sistema affaristico in grado di alterare i compensi.
Il ruolo delle istituzioni si rivelerà chiave, ma Chiara Ferragni sembra non temere confronti. Chi ha già cambiato direzione, invece, sembrano essere i fan che non comprano più i suoi prodotti (vendite in calo) e gli sponsor che vanno via (Coca Cola e Stafilo docet) in questo gioco delle parti che comincia anche ad avere un copione. Il cui ultimo atto, però, non è ancora arrivato.