La Procura di Bergamo ha chiuso le indagini sulle minacce di morte arrivate al giornalista di Repubblica Paolo Berizzi disponendo l’invio a processo per 13 persone con le accuse di minaccia aggravata e diffamazione.
Gli indagati provengono da più regioni e l’inchiesta, coordinata dal pm Emanuele Marchisio, avviata nel 2017, ha coinvolto Carabinieri e Polizia postale dal momento che le aggressioni a Berizzi erano per lo più telematiche e partivano quindi da profili anonimi in rete.
Dalle perquisizioni in alcune abitazioni, effettuate lo scorso anno, sono poi emersi i rapporti degli indagati con la galassia neofascista confermati dal materiale trovato sui dispositivi elettronici così come dalla presenza di volantini e svastiche. Confermati anche i legami degli indagati con gli ultrà di estrema destra di alcune tifoserie.
Berizzi è oggetto di minacce per le sue inchieste sul mondo dell’estrema destra che gli sono valse minacce e intimidazioni tanto che ci sono altri 16 procedimenti giudiziari aperti in diverse procure dal 2017 a oggi.
Le ultime in ordine di tempo sono arrivate dopo l’inchiesta di Fanpage sui legami tra politica e formazioni di estrema destra dove il suo nome è fatto oggetto di scherno in alcuni filmati. Proprio per questo il Ministero dell’Interno ha deciso di rafforzare la scorta che lo accompagna dal 2019.