La Corte di Appello di Milano, presieduta da Giuseppe Ondei, ha confermato l’assoluzione del cantante Marco Carta dall’accusa di furto.
L’episodio risaliva al 31 maggio del 2019 quando all’uscita dalla Rinascente, il cantante e la sua amica Fabiana Muscas furono arrestati con l’accusa di aver sottratto 6 magliette per un valore di 1.200 euro.
Il giudice ha quindi ritenuto che il comportamento di Carta fosse il risultato della sua totale estraneità ai fatti, una linea difensiva sostenuta sin dall’inizio anche dal suo legale.
A riprova di questo si era aggiunta la dichiarazione della stessa Muscas che era dichiarata colpevole spiegando anche come erano andate le cose.
La donna era entrata più volte nel camerino per provare le magliette mentre Carta non si trovava nelle vicinanze. Non vista aveva quindi provveduto a trafugare le maglie, distaccare i cartellini e forzare i dispositivi antitaccheggio.
Una serie di operazioni, hanno valutato i giudici, “difficilmente riconducibile a un previo accordo criminoso con il complice”.
Allo stesso modo le imprecisioni e le lacune nel racconto di Marco Carta sono state assimilate alla sua estraneità ai fatti.
Muscas, per contro, è stata ammessa all’istituto per la messa alla prova, svolgendo lavori di pubblica utilità.