Macbeth alla Scala: i primati della Prima del 2021

Martedì 7 dicembre, con inizio, puntuale, alle 18:00 il sipario del Teatro alla Scala si è aperto sul Macbeth di Giuseppe Verdi.

Un Prima (volta) per diverse ragioni, tanti e tali sono stati gli elementi di novità. In primis gli addobbi floreali che ornavano il palco d’onore così come tutti gli altri del teatro. Una scelta fortemente voluta da Giorgio Armani che è entrato a far parte, da poco, del CDA del Teatro.
Un suo omaggio alla bellezza del tempio dell’opera meneghina e mondiale.

La seconda novità è stata il lungo applauso, quasi 6 minuti, riservato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella con numerose richieste di bis, evidentemente rivolte ad un suo, ipotetico, secondo mandato.
Un applauso così prolungato, da parte di palchi e platea, da mettere in imbarazzo il diretto interessato che, più volte, ha fatto cenno al M° Riccardo Chailly di dare l’attacco per l’Inno di Mameli.
L’esecuzione è partita solo quando gli applausi si sono via via affievoliti.

Sergio Mattarella nel Palco d’onore

E veniamo all’allestimento scelto e condiviso insieme al M° Chailly dal regista Davide Livermore, per questo Macbeth che ha suscitato qualche malumore, specie dai tanto temuti Loggionisti.
Niente scenografia classica ma un moderno set cinematografico nel quale dominavano: i grattacieli di un’ipotetica città del futuro, una scalinata in marmo nero degna di Via Col Vento, una fontana che si tinge di sangue mentre Macbeth commette il suo primo omicidio, un ascensore che trasporta i protagonisti nelle varie ambientazioni dell’opera e che li riprende da una telecamera, interna, in bianco e nero.

Da ultimo, ma non per importanza, il cornicione di un grattacielo degli anni ’30 usato per la scena del sonnambulismo di Lady Macbeth. In questo caso, il pubblico da casa vedeva la sua interprete Anna Netrebko ciondolare pericolosamente nel vuoto, con le auto che si vedevano passare sotto, mentre il pubblico in teatro la vedeva sporgersi nel vuoto, dall’alto di una pensilina. La soprano, ovviamente, era saldamente imbragata.

da sinistra Ildar Abdrazakov (Banco) e Luca Salsi (Macbeth)

In linea con questa scelta di trasformare un’opera lirica in un film contemporaneo, visto che la trama è di un’attualità sorprendente, i cantanti e lo stesso coro della Scala hanno dato vita a un’esibizione sentita, partecipata, molto fisica.
Le espressioni dei volti dei quattro protagonisti Anna Netrebko (Lady Macbeth), Luca Salsi (Macbeth), Ildar Abdrazakov (Banco) e Francesco Meli (Macduff) sono riuscite a rendere tutte le sfumature dei loro personaggi. Anna Netrebko, in particolare, vestita di rosso per buona parte dell’opera, è riuscita, in alcuni momenti, ad avere uno sguardo quasi luciferino, che è esattamente la caratteristica di Lady Macbeth. Una donna così ambiziosa e senza scrupoli da spingere il marito a uccidere pur di conquistare sempre più potere.

Ho fatto cenno alla fisicità perché, per la prima volta, il coro della Scala non era fermo e disposto in un angolo del palco ma in scena, spesso mescolato ai ballerini della compagnia di Daniel Ezralow che hanno animato la rappresentazione. Così come non si era mai vista una soprano, di nuovo Anna Netrebko, che danza nel ballabile di un’opera. Una prova di grande versatilità.

Il Coro in scena

A quanti hanno criticato una messa in scena così innovativa, il protagonista Luca Salsi, che con la sua espressività ha disegnato un grande Macbeth, ha risposto che, a suo avviso, “Questo è il futuro dell’opera”.
Un Macbeth apprezzato, nel suo complesso dunque, come hanno dimostrato i 12 minuti di applausi conclusivi rivolti a tutto il cast riunito in scena alla fine di una prova molto impegnativa, come avevano ribadito gli stessi protagonisti nella conferenza stampa di presentazione dell’opera.
Una pioggia dei fiori che ornavano i palchi si è riversata sulla scena.

La messa in scena è stata un successo, anche televisivo, con un ottimo indice di ascolto, sulla rete ammiraglia della Rai che ha trasmesso, in diretta, l’evento con i commenti di Bruno Vespa e Milly Carlucci.

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