Le due ville sul lago di Garda sequestrate lo scorso mese di ottobre e di proprietà di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni restano sotto sequestro.
Questa la decisione del Tribunale del Riesamepresieduto dal giudice Maria Cristina Mannocci, lo stesso che si era espresso contro la concessione degli arresti domiciliari agli imputati.
Il sequestro è avvenuto nell’ambitodella vicenda sulla compravendita del capannone di Cormano da parte della Lombardia Film Commission.
Il primo acquisto risalirebbe al dicembre 2017, a pochi giorni dalla vendita dell’immobile. Sembra, sempre secondo gli inquirenti, che il prezzo pagato di 800mila euro servisse a nascondere la divisione della somma tra i coinvolti per altri fini.
La seconda villetta sarebbe stata acquistata nel 2018 e viene citata in un’intercettazione telefonica da Michele Scillieri, l’altro commercialista indagato e agli arresti.
Per questa compravendita, inoltre, sarebbe stata creata una società ad hoc e quindi fittizia, la Taaac Srl riconducibile ai due commercialisti.
Il gip Giulio Fanales che ha disposto il sequestro ha scritto nell’ordinanza: “[…]”una società di comodo, priva di entrate proprie e quindi di qualsiasi flusso di cassa in ingresso, fatta salva la parte del profitto illecito, i circa 163 mila euro generati dalla compravendita del capannone della Lombardia Film Commission poco prima dell’acquisto della prima villetta. Taaac srl ha totale incapacità di procedere, in via autonoma, a qualsiasi investimento”.
E ancora: “unica ideazione originaria risalente almeno all’ottobre del 2017, quando il direttore di una filiale Ubi Banca di Seriate (Bergamo), riferisce di aver ricevuto la richiesta da parte di Di Rubba di accendere un mutuo a favore della Taaac srl finalizzato all’acquisto di due ville a Desenzano del Garda, contestualmente all’apertura del conto corrente societario”.